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Premetto di aver trovato questo libro per puro caso in una libreria cittadina e non conosco l'autore, però non capisco il tanto disprezzo da parte dell'ultima recensione, forse gli altri commenti saranno di parte, forse, ma penso che, anche Matteo conosca l'autore, e non credo che gli sia troppo simpatico. Se così non fosse allora mi chiedo, da dove viene tanto disprezzo? Il libro è un libro semplice senza nessuna pretesa, di un giovanissimo che è al suo primo viaggio fuori dall'europa, e nella scrittura e nel viaggio lo si capisce, quindi il paragone di Matteo con Pino Cacucci è davvero fuori luogo. Ci sono tanti libri stupidi che parlano di soubrette e di calciopoli, almeno questo è un libro che ti trasmette spensieratezza e ti fa venire la voglia di viaggiare. Perché criticare un giovane che viaggia e scrive in questo mondo così materialista e senza ideali? La buona scrittura è una cosa e l'invidia ne è un'altra. Ritornando al libro, non resterà tra i libri da leggere assolutamente e non arriverà al grande pubblico, ma in una giornata grigia dove viene la voglia di partire, sfogliare le pagine di questo libro non potrà fare altro che rilassarvi e farvi perdere un po'.
Vado contro corrente... e veramente viene da chiedermi se coloro che hanno lasciato questi commenti a cinque stelle siano amici dell'autore che provino così a promuovere il prodotto!... il libro nel complesso non è male e scorre via in maniera davvero veloce, una lettura leggera direi. Ma a parte questo è un continuo riferimento a sensazioni personali di libertà e distacco dagli schemi, all'ormai ben noto disprezzo nei confronti degli Usa, alla amata marjuana... molto riduttivo, troppo, per un diario di viaggio che si fonda su un paese come il Messico. Chi davvero consce il Messico e lo ha vissuto da cima a fondo e non soltanto come "viaggiatore figlio dei fiori" troverà il libro molto superficiale, magari adatto ad un adolescente che ha appena finito il liceo e spera di raggiungere la massima apertura mentale facendo un viaggio come questo! Per chi invece ama veramente il Messico e la sua mexicanidad tanto narrata dall'autore, consiglio vivamente di leggere "LA POLVERE DEL MESSICO" del grande PINO CACUCCI, libro dal quale anche il nostro giovane autore Paudice mi sembra abbia tentato inultimente e infelicemente di prendere spunto!
E'Lodevole.Merita la lode.E' ribelle.Ma non usa mai questa parola.Più dolcemente l'autore ci dice che Non accetta la monotonia della routine,la noia degli obblighi,il non prendersi la propria vita tra le mani e seguire quell'onda,quel battito,quella vibrazione che più di ogni altra ci conduce a fare ciò che maggiormente desideriamo,a inseguire i nostri sogni,a decidere da soli per la nostra vita senza influenze o circostanze esterne,senza paura di sbagliare,senza rimpianti,solo ascoltando la voce del nostro cuore,l'unica che ci indirizza verso il nostro destino,ad attraversare strade,deserti,paesaggi che hanno il sapore e l'odore della polvere Messicana.Ogni capitolo ti rapisce sempre di più,ti spinge oltre il cammino della semplice ma complicata libertà.O forse,solo semplicemente,ti spinge nel cammino verso la tua libertà(Del Lettore).Ogni capitolo è una regione nuova.Quando lui si arrabbia (Lo Scrittore)tu ti arrabbi con lui.Quando è al mare,ti sembra di esser li con lui,a nuotare. In ogni luogo descritto percepisci la sensazione di essere al suo fianco,sogni ad occhi aperti,riesci a vedere i colori di quelle giornate,di quei paesaggi,il verde delle foreste e le sfumature del sole al tramonto che fanno da sfondo alle rovine dei Maya,l'incredibile mare dei Caraibi,la varietà di flora e fauna.Puoi vedere la povertà negli occhi dei bimbi,la determinazione di indios e abitanti del Chiapas al non volersi piegare,il non arrendersi nonostante siano costretti a subire le speculazioni e le lucrazioni,le tristi cattiverie di governi per nulla democratici. E' un toccasana,perchè istiga e risveglia quella coscienza che spesso si assopisce nel tepore che precede la primavera. Non è un semplice racconto di un viaggio. E' viverlo quel viaggio.Questa è la ricca differenza che rende questo libro fantastico e travolgente. NOTA PERSONALE: Por el camino voy,camino soy. Pienso simplemente que vivir la vida serà comprender la marcha pisando el terreno.
Recensioni
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