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Più di due terzi delle persone che escono dal carcere commettono nuovi reati. Si può trovare un'alternativa? Può la società stipulare con loro un patto di reciproca responsabilità? Prefazione di Luigi Manconi.
«Quando ho iniziato la carriera di magistrato ero convintissimo che la prigione servisse, ma presto ho cominciato a nutrire dubbi. Anche se non l'ho detto mai, ritenevo giusto, ad esempio, proporre che i giudici, prima di essere abilitati a condannare, vivessero per qualche giorno in carcere come detenuti. Continuavo a pensare che il carcere fosse utile; ma piano piano ho conosciuto meglio la sua realtà e i suoi difetti. Se il carcere non è una soluzione efficace, ci si arriva a chiedere: somministrando condanne, sto davvero esercitando giustizia?» - Gherardo Colombo
La gran parte dei condannati a pene carcerarie torna a delinquere; la maggior parte di essi non viene riabilitata, come prescrive la Costituzione, ma semplicemente repressa, e privata di elementari diritti sanciti dalla nostra carta fondamentale – come ne vengono privati i loro cari; la condizione carceraria, per il sovraffollamento, la violenza fisica e psicologica, è di una durezza inconcepibile per chi non la viva, e questa durezza incoraggia tutt'altre tendenze che il desiderio di riabilitarsi; la cultura della retribuzione costringe le vittime dei crimini alla semplice ricerca della vendetta, senza potersi giovare di alcuna autentica riparazione, di alcuna genuina guarigione psicologica. È possibile pensare a forme diverse di sanzione, che coinvolgano vittime e condannati in un processo di concreta responsabilizzazione? In questo libro Gherardo Colombo indaga le basi di un nuovo concetto e di nuove pratiche di giustizia, la cosiddetta giustizia riparativa, che lentamente emergono negli ordinamenti internazionali e nel nostro. Pratiche che non riguardano solamente i tribunali e le carceri, ma incoraggiano un sostanziale rinnovamento nel tessuto profondo della nostra società: riguardano l'essenza stessa della convivenza civile.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Pur essendo di piccole dimensioni, il testo riesce a far riflettere sul carcere, le sue condizioni e il suo fine ultimo, ovvero la rieducazione del detenuto. Ideale per chi è all’inizio nell’affrontare l’argomento.
Un libro interessante e facilmente leggibile. Gherardo Colombo con parole semplici e toccanti ci fa capire cosa dovrebbe essere il carcere. Non la pena vendicativa che oggi è ma la riabilitazione del condannato con il coinvolgimento di chi ha subito i danni del reato commesso. Anche coloro che violano il patto di fiducia e responsabilità che caratterizza il vivere civile dovrebbero avere la possibilità di rientrare nella società. Non è con la vendetta che si sanano gli effetti degli errori commessi. Di questi tempi, in cui stampa, televisione e social sembrano dei vampiri che emettono sentenze sommarie e reclamano vendetta immediata questo è un libro illuminante.
Recensioni
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