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Anna Paola Pizzocaro ci racconta, con le sue incredibili immagini, una “storia” che è un onirico viaggio tra realtà e fantasia. Un’esile figura umana si risveglia e, attraverso uno specchio, vede inondarsi violentemente la sua abitazione, come in una sorta di Diluvio Universale, che si riversa sulla Terra come manifestazione dell’ira divina scatenata dalla malvagità umana. In questa dimensione parallela un uomo e una donna si trovano coinvolti in un “viaggio-diluvio” dove leoni marini, fenicotteri, scimmiette, panda, orsi polari e molte altre specie animali si guardano intorno impauriti, immersi in un mondo reale che viene sempre più inondato da uno virtuale. Attraverso un parallelismo con l’arca di Noè, l’abitazione diventa l’arca, metafora del mondo reale, al cui interno è racchiusa la vita del pianeta. Nel sogno riuscirà a salvarsi solo l’uomo, “…unico animale che riesce ad adattarsi e sopravvivere a questo mondo da lui creato”, ci racconta l’artista. La salvezza per la coppia umana è imparare a volare via, in uno dei mondi paralleli per cercare di porre fine alla frustrante ricerca di fede compiuta nel mondo reale attraverso “preghiere non risposte”. La fotografia diventa arte quando, come nelle opere di Anna Paola Pizzocaro, non solo emerge un particolare modo di vedere e interpretare la realtà ma anche quando vi si ritrovano una sapiente e raffinata costruzione e post-produzione con aggiustamenti manuali, pittorici, di sovrapposizione o di applicazione di tecniche digitali e, infine, quando la società riconosce in quelle immagini uno strumento per analizzare se stessa innescando un’evoluzione del proprio approccio estetico. L’erudito approccio di Anna Paola Pizzocaro all’uso del linguaggio fotografico consente a ogni spettatore un avvicinamento diversificato ed originale con il soggetto dell’opera.
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