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Undici grandi battaglie sull’Isonzo si conclusero con un quasi nulla di fatto, se si eccettua la presa di Gorizia, ma con gravissime perdite e, soprattutto, con pesanti strascichi sul morale delle nostre truppe, i cui effetti negativi, unitamente a gravi responsabilità dei comandanti, si sarebbero visti in occasione della dodicesima battaglia, quella nata dall’offensiva austriaco-tedesca e che si concretizzò nella disfatta di Caporetto. Fritz Weber che durante la Grande Guerra era tenente d’artiglieria sul fronte italiano, autore di altre celebri opere come Guerra sulle Alpi (1915-1917) e Tappe della disfatta, con questo volume in cui predomina l’aspetto storico sulle vicende personali parla appunto delle dodici battaglie dell’Isonzo e lo fa con quella sostanziale imparzialità presente anche negli altri suoi due libri. Certo ha un occhio di riguardi per l’esercito imperiale, di cui faceva parte, ma non lesina giudizi negativi sulla condotta delle operazioni, né si esime da apprezzamenti sul valore del nemico; in ogni caso la sua penna è guidata da un profondo senso di pietà per chi combatté disperatamente, morendo o restando gravemente ferito, lungo quel fiumiciattolo che risponde al nome di Isonzo e che negli intendimenti del nostro Stato Maggiore avrebbe dovuto rappresentare il punto di partenza per l’invasione dell’impero asburgico. Da un lato Cadorna mandava all’attacco frontale i suoi soldati, con conseguenti immani perdite, dall’altro Borojevic imponeva alle sue truppe di resistere a oltranza, contrattaccando ove fosse stato possibile. Questa tattica militare spiega pertanto l’elevato numero di caduti sugli opposti fronti, e senza che ci potesse essere una soluzione definitiva, perché se gli italiani non sfondavano, era altrettanto vero che gli austriaci, peraltro inferiori di numero, non potevano sperare in una vittoria determinante con una tattica d’arresto. Da leggere, per avere anche la versione del nemico.
Interessante cronistoria del fronte italiano della prima guerra mondiale, in particolare per quanto riguarda le 12 battaglie dell' Isonzo, viste dalla parte del "nemico". Fritz Weber era un coraggioso ufficiale austriaco, che aveva però una discreta stima dell' esercito italiano. Il libro è di piacevole lettura, anche se un pò troppo impregnato di retorica militarista.
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