Propr. Eugene Alden H., attore statunitense. A sedici anni si arruola nei marines e al termine della ferma si stabilisce a New York, dove studia giornalismo. Già trentenne e con svariate esperienze lavorative alle spalle, frequenta una scuola di recitazione e in seguito è ingaggiato stabilmente a Broadway. Inizia a muovere i primi passi nel cinema degli anni '60 e durante le riprese di Lilith, la dea dell'amore (1964) di R. Rossen conosce W. Beatty, che lo segnala ad A. Penn per il ruolo del fratello di Clyde Barrow nell'epocale Gangster Story (1967). La popolarità e l'Oscar arrivano nel 1971 con Il braccio violento della legge di W. Friedkin. Questa e molte delle successive interpretazioni – da Mississippi Burning (1988) di A. Parker a Get Shorty (1995) di B. Sonnenfeld, fino a Nemico pubblico (1998) di T. Scott, alla partecipazione speciale in The Mexican (2001) di G. Verbinski e a La giuria (2003) di G.?Fleder, dove è al fianco di D.?Hoffman – esaltano la sua capacità di impersonare uomini burberi, spicci e dal convincente realismo. La sua versatilità lo rende peraltro credibile anche in ruoli eccentrici, ossessivi o malvagi come quelli sostenuti in Frankenstein junior (1974) di M. Brooks, La conversazione (1974) di F.F. Coppola, Superman (1978) di R. Donner, Il socio (1993) di S. Pollack e I Tennenbaum (2001) di W.?Anderson. Non esente da una certa «gigioneria», sempre temperata però da una decisa autoconsapevolezza ironica, è uno degli interpreti più maturi, eclettici e affascinanti della grande scuola recitativa del cinema hollywoodiano.