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scheda di Calligaro, G. L'Indice del 2000, n. 03
Le quattro sorelle Bau termina dove era iniziata due anni fa L'infanzia furlana. E proseguendo e approfondendo la tematica familiare ci lascia con l'autore adolescente, affidato alle cure di una nonna somma rappresentante della verità e di una fede cattolica paterna e padrona.E se l'una o l'altra erano state nell'opera precedente gli slanci ideali contro cui avrebbe sbattuto il naso il disincanto della crescita, questa volta l'amaro è già alla radice dell'età delle illusioni. Ecco che allora il rewind nelle pagine che hanno proceduto la biografia personale, ridando vita alle quattro splendide figure delle sorelle Bau, Olga - la madre dell'autore -, Giulia, Maria e Anna, messe in scena adolescenti, pare voler sondare se almeno in passato vi sia stata un'età felice.E se la risposta negativa fa sì che la malinconia si faccia impetuoso corso d'acqua che trascina con sé i destini personali, trovando perfetta corrispondenza storica nei tagli inferti dalla guerra, l'apertura dell'obiettivo a un affresco più corale e mosso chiama ancora di più il narratore a gettarsi nella mischia e a farsi complice dei personaggi, assumendone il punto di vista.Lo sfondo è quello del Friuli contadino, di una Conegliano sbigottita e affamata dalla prima guerra mondiale, della religiosità popolare della Codroipo intenta ai preparativi della processione del "Cristo nero" del 1934. Nell'album di famiglia spicca la figura della madre Olga, cui è dedicato il capitolo più luminoso del testo.La sua turbolenza giovanile, composta da bellezza, stravaganza e negligenza verso le regole, si fa affondo audace che rallenta per un po' la corrente del destino.Il tutto sorretto da una scrittura raffinata, che contemporaneamente domina e insegue il palpitare delle storie cui dà fiato.
Giulia Calligaro
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