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Berlino, 1928. Luigi Pirandello e Adolf Lantz, chiusi in una camera dell’Hotel Herculeshause di Berlino, scrivono in 5 giorni una sceneggiatura in tedesco tratta da "sei personaggi in cerca d'autore", sconvolgente opera teatrale dello scrittore siciliano messa in scena per la prima volta a Roma nel 1921. Pirandello aveva firmato un contratto con la casa di produzione Feldner und Samle e avrebbe voluto affidare la regia al regista tedesco Friedrich Wilhelm Murnau. Infatti in un'intervista rilasciata a Enrico La Rocca, prima di partire per Berlino, aveva affermato: "Ho una fiducia grandissima in Murnau. Solo lui potrà capirmi." Tuttavia il drammaturgo, una volta giunto a Berlino per stendere la sceneggiatura, venne a sapere che Murnau non era più disponibile perché appena scritturato da un produttore americano a Hollywood. Deluso dalla notizia e rescisso il contratto, aveva abbandonato momentaneamente il progetto. Negli anni successivi lo scrittore continuò a parlare del progetto cinematografico, scrivendo nel '35 una nuova sceneggiatura e proponendo uno schema che prevedeva "l'azione sviluppata su tre piani: quello della creazione artistica, quello della finzione teatrale e della vita reale". Le trattative furono lunghe e arrivarono a coinvolgere il regista Max Reinhardt che aveva curato la messinscena teatrale dei sei personaggi a Berlino nel '24. Ma il film non si fece mai. Di questo film mai realizzato rimane solo una sceneggiatura molto interessante in cui Pirandello non solo è autore, Demiurgo di storie e personaggi ma l'idea originale prevedeva la sua partecipazione come attore protagonista. Le atmosfere spettrali di cui il testo è permeato mostrano il debito con l'estetica dell'espressionismo, tanto cara al regista di Nosferatu e Faust a cui il drammaturgo aveva pensato di commissionare il proprio lavoro.
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