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Anno edizione: 2022
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Dorothy Edwards firma un romanzo quieto, intimo, nel quale lo stato d’animo dei personaggi prende corpo accordandosi con la musica e con il paesaggio, mentre si comincia a intravedere, in fondo alle strade innevate, l’inevitabile arrivo della primavera.
«Un’opera d’arte precisa e perfetta.» – David Garnett
«Ma la sera, dopo quella bella giornata, si alzò il vento e nel cielo fluttuavano grosse nuvole grigie. Violente raffiche irruppero nel villaggio squarciandone la quiete, abbattendosi su porte e finestre e facendo cozzare orribilmente i rami degli alberi gli uni contro gli altri. Il vento soffiò a quel modo per tutta la notte, e al mattino le foglie dorate erano state strappate via dai rami spogli e giacevano sul duro terreno freddo e nelle strade, sotto gli zoccoli dei cavalli e le ruote dei carri. Il vento era gelido e pungente. Era arrivato l’inverno.»
In un piccolo villaggio della campagna inglese che sa di Jane Austen quanto di Čechov, mentre l’inverno imbianca il paesaggio si dipanano le vicende sentimentali e sociali di una piccola comunità: due sorelle corteggiate a intermittenza, un cugino che non sa cosa fare di sé, una ragazzina ribelle che cerca di evadere da un contesto familiare soffocante, e il forestiero Arnold Nettle, giovane e cagionevole musicista trasferitosi in campagna per fuggire l’inverno cittadino. Le lunghe serate trascorrono tra goffe conversazioni ed esibizioni musicali che sono le sole ad animare la calma che avvolge il paese. Tutti, in cuor loro, aspirano a qualche indefinito mutamento, sperano in un attimo epifanico che possa imprimere alla vita un corso più deciso, ma la voce dei protagonisti rimane in gola, così come il rumore dei passi si perde nel silenzio ovattato dell’inverno.
La solitudine della condizione umana è la grande protagonista di questa storia, tratteggiata con pochi tocchi delicati, simili a quelli che animano le corde del violoncello suonato nelle buie sere invernali.
Un classico nel suo genere. Non per tutti. Da riscoprire.
Avevo letto una recensione interessante sul libro e mi sono fatta tentare! Purtroppo è stata una profonda delusione su tutti i fronti: personaggi contorti e troppi per il romanzo ma soprattutto la scena è statica e neanche alla fine non succede nulla forse era previsto un seguito in un’altra stagione? La primavera che si apre nel finale? Chissà! Anche le descrizioni della natura che avrebbero dovuto ricordare Cechov sono ben lontane dalle descrizioni dello scrittore russo che io amo molto! Insomma una delusione! Non lo consiglio ma lascio al singolo la decisione perché leggere è comunque positivo!
La quiete della campagna inglese in inverno,una vita monotona priva di occasioni e di incontri,la solitudine e l'isolamento,tutto in questo romanzo statico che induce anche nei lettori un senso di soffocamento.
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