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Anno edizione: 2005
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La vita e la morte di Robert Schumann, "povero d'azioni e ricco di pensieri", con preziosi annessi e connessi: 700 pagine di passione e amore per la musica, e di passione e amore tout court. Ottimo assist per Filippo Tuena e il suo 'Memoriali sul caso Schumann'. La vita e la morte di Robert Schumann, "povero d'azioni e ricco di pensieri", con preziosi annessi e connessi: 700 pagine di passione e amore per la musica, e di passione e amore tout court. Ottimo assist per Filippo Tuena e il suo 'Memoriali sul caso Schumann'. https://youtu.be/hrVxvZAUuZU https://youtu.be/iY6pywsNAJs
Veramente un libro bruttissimo. Pieno di sostantivi legati alla musica (e se uno non è un esperto non ci capisce niente), riempitivi inutili scritti tanto per creare un mattone, con una squallida e freddissima storia d'amore. E soprattutto alla fine si capisce quanto è inutile questo noiosissimo libro.
Biografia romanzata di Robert Schumann, libro colto, scritto con ottima tecnica. Pessima invece l'edizione italiana. Innanzitutto la traduzione. Nel complesso è buona tranne che per quanto riguarda la terminologia musicale, cosa non da poco in un libro sulla musica! La traduttrice confonde ottave e ottavi, armoniche e armonie, intervallo e tono, tempo e ritmo, tonalità e tocco, chiave e tonalità. E sbaglia completamente alcuni termini, scrivendo ricapitolazione anziché ripresa, scala crescente anziché ascendente. Qua e là ci sono altre perle raccapriccianti come "settime dominanti", "doppie pause", "ritmi controversi", "cambiamenti di tono", "mettere a punto la corda di un semitono", "variazioni a staccato", "insegnante di voce", "cinque diminuite". Scopriamo che la prima sonata di Brahms inizia con un "andante popolare" (ROTFL), che nell'acronimo ASCH la A è "la maggiore" e H "si bemolle maggiore", confondendo note e tonalità. C'è anche un patetico tentativo, in una NdT, di spiegare la traslitterazione del nome BACH, attraverso la notazione inglese e ottenendo così BACB! E purtroppo non basta. Ad un certo punto si arriva alla pag. 547 dove arriva il vero e proprio "sabotaggio": siamo nel 1848, in Prussia scoppia la rivoluzione, cito testualmente: "Federico Guglielmo IV cercò anche di eliminare la CIA (da non confondere con il Federal Bureau of Investigation, suo specchio nella repressione e tuttavia suo maggior nemico [...]). Ma la CIA fece sapere al re che, se non poteva esistere, lo Stato stesso non sarebbe potuto esistere, perché lo stato è una religione che richiede lo sradicamento dei segreti [...]. Il re, rendendosi conto che la CIA possedeva "l'arcano degli arcani" autorizzò la continuazione delledelle sue attività, fingendo pubblicamente di averla dissolta". Questo brano è talmente surreale che non posso pensare che sia presente nel testo originale, posso solo pensare ad un pesce d'aprile, ad una malevola inserzione da parte di una terza mano sopravvissuta ad un inesistente editing. Che peccato...
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