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Anno edizione: 2012
Anno edizione: 2013
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Ritornare a casa quando non vorresti farlo, ritornare alle origini senza sapere a che cosa e a chi si appartiene, se non quando tutto finisce, sta per finire, o forse no? Di questo parla il libro di come si diventa grandi, a volte troppo in fretta, e a volte senza poter dire o fare quelle parole, quelle cose, che invece avremmo dovuto. Rimpianti, rimorsi e sensi di colpa. Domande senza risposte, e risposte indesiderate ed invadenti. Nel mezzo una storia come tante, banale, semplice, delicata, drammatica con un pizzico di speranza. D'altronde si dice sempre "finché c'è vita, c'è speranza!". E in questo libro ce n'è parecchia... di speranza! Speranza di un amore non corrisposto (che è solo un'illusione), di un altro non cercato (ma vero), di una guarigione miracolosa (che non succede), di cercare di fermare modo il tempo, perché il futuro a volte è scomodo o doloroso. Ma che nonostante i nostri desideri, ahimé, diventa lo stesso "presente". C'è anche una, se non "La", legge della vita: col mistero della morte. Questo non è un libro "romace", ne uno "rosa", è un romanzo punto è basta. Parla di una vita, di più vite che si intrecciano. Di incontri e scontri (mai eclatanti), di introspezione e di ricerca del proprio posto nella vita adulta. Come la ricerca di un abito "che ti calza a pennello". Il tuo abito, la tua storia, la tua vita. Come un panino imbottito dove gli ingredienti sono dolci, amari, aspri, insulsi o sapidi, morbidi o duri. Insomma si parla di uno scorcio di vita, senza fronzoli o annacquature, a volte banale, a volte speciale. Una vita come tante altre, e per questo degna di essere vissuta e goduta con tutti i pro e i contro. NON è consigliato per chi vuole solo crogiolarsi al sole estivo, con una storia banale, per passare in qualche modo il tempo dell'ozio vacanziero. Consigliato invece a chi decide di intraprendere un viaggio, sedendo comodamente in poltrona, in una stanza silenziosa, in pomeriggi carichi di significato. La stagione decidetela voi!
Dora torna a casa da Mimì, sua nonna, perché quest'ultima ha avuto un infarto. Ad accoglierla c'è solo Gabby, migliore amica di Mimì e convivente praticamente dopo l'ultimo divorzio, e Maux, la ragazza che Mimì aveva assunto part-time per farsi aiutare. Quando Dora sente la dottoressa che le dice che devono aspettare, decide di fermarsi per un po' e dormire nella sua vecchia stanza mentre si occupa temporaneamente del negozio di abiti vintage, tanto all'università le manca solo un corso, che non è obbligatorio per laurearsi, in attesa che Mimì si svegli dal coma... Il romanzo inizia già con un evento drammatico: sua nonna, la donna che l'ha cresciuta, è in ospedale. Dora è una ragazza forte, che ha saputo sopravvivere dopo la perdita dei genitori, amorevolmente accudita dalla nonna e dalla sua amica Gabby. La storia è altalenante tra i ricordi di Dora e il momento presente, inoltre sembrano esserci delle storie dentro la storia perché Mimì si è premurata di scrivere una storia per quasi ogni abito che vende nel suo negozio. Tra i personaggi ho apprezzato molto sia Maux che Con, così come insopportabile è stata la zia Camille dall'inizio.
Questo libro ha un difetto grave: il titolo. Non capisco perché certi editori debbano stravolgere le intenzioni degli autori. Si tratta di catturare un pubblico di voyeuristi? Il titolo originale suona: LA VITA SEGRETA DEGLI ABITI. Titolo questo sì pertinente. Una simpatica storia con un mitico personaggio, Mimì, che compare solo nei ricordi delle persone. Un bel libro, piacevole, scorrevole, divertente. Non un capolavoro ma un libro che vale il tempo che si impiega a leggerlo.
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