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Dio e il suo destino - Vito Mancuso - copertina
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Dio e il suo destino

Descrizione


L'idea di Dio sembra essere scomparsa dall'orizzonte di noi occidentali, sempre più ossessionati da miti effimeri e ormai disposti a vendere al miglior offerente persino la nostra libertà. La sua assenza ci ha lasciati orfani di una guida in grado di orientare l'esistenza verso il bene e la giustizia, e per questo diventa necessario riflettere oggi sulla questione del divino. Ma quale Dio? Come possiamo ancora immaginarlo? E quale destino gli è riservato? Nelle pagine ambiziose di questo libro, Vito Mancuso conduce il lettore in un viaggio tra le problematiche raffigurazioni della divinità che nei secoli hanno accompagnato la nostra storia. E con coraggio ci sfida a liberarci dall'immagine tradizionale del Padre onnipotente assiso nell'alto dei cieli che ci viene ancora offerta da una Chiesa cattolica che sembra aver modificato il suo linguaggio ma non la sua rigida dottrina. Si riscopre così il valore di una divinità completamente partecipe nel processo umano, capace di comprendere i principi dell'impersonale e del femminile. Come ha scritto Agostino: "Sebbene non possa esistere alcunché senza Dio, nulla coincide con lui". Soltanto in questa consapevolezza risiede la possibilità di salvare dall'estinzione la spiritualità e la fede, e di far risorgere quella speranza e quella fiducia nella vita senza le quali non può esserci futuro per nessuna civiltà.
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Dettagli

2015
12 novembre 2015
463 p., Rilegato
9788811682615
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Indice


Un brano tratto dall'intervista di Wuz

WUZ: La Chiesa e la società: sotto il papato di Benedetto XVI, i laici hanno l’impressione che la chiesa abbia fatto un passo indietro, rispetto a molti temi. La chiesa si arrocca, in tempi di grande incertezza. Ma è la mossa giusta?

MANCUSO: Dobbiamo sempre distinguere la gerarchia della Chiesa, dalla Chiesa nel suo insieme. Se è vero che per alcuni aspetti la gerarchia si arrocca, è altrettanto vero che altrove vi sono segnali di grande apertura e di grande dialogo.

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Lee66
Recensioni: 5/5

Un altro libro che farà discutere in quanto si propone una nuova immagine di Dio mettendo in discussione quella derivante dal vecchio testamento in cui si propone un "Deus" dittatore, geloso e vendicativo che contraddice la sua sua stessa onnipotenza. Gl interrogativi posti da Mancuso sono tantissimi e a molti dei quali non è possibile dare una risposta perché non la si può sapere, ma tutto ciò, in estrema sintesi, serve finalmente a generare una teologia moderna, scevra dai dogmi castranti della religione cattolica, al fine di analizzare la religione stessa a 360 gradi, passando necessariamente anche dalla filosofia e dalle altre religioni, per arrivare ad avere un rapporto spirituale personale e sentito con il propio Dio di amore trinitario descritto dall'autore. Le indicazioni e gli intendimenti di Mancuso sono, in un certo senso, rivoluzionari per scuotere tutti i cristiani dal torpore, per un riavvicinamento spirituale e per arrivare anche a una "lettura consapevole della Bibbia, finalizzata cioè non al concordismo che smussa e nasconde le contraddizioni per elaborare catechismi, ma alla consapevolezza che le fa emergere per guardare un faccia la realtà". Forse questa è la nuova condizione a cui deve arrivare il "nuovo" cristiano, consapevole della logica del mondo, fuori dai paraocchi del cattolicesimo e dalle sterili condanne mosse da ogni rappresentante della Chiesa di ogni ordine e grado, pronto a difendere inutilmente i propri principi. Occorre quindi prendere le distanze dal "Deus" terribile e dal suo ego debordante, la cui onnipotenza e il cui operato è messo in discussione, il cui "destino" è ormai segnato (e qui il centro nodale del libro), per riavvicinarsi a un Dio d'amore che si rivela in tutte le cose in una visione panenteistica, piuttosto che a un dio che pare non si interessi della vita e delle azioni degli uomini. Un grande libro, sicuramente non di facile lettura, ma in ogni caso grandioso, profondo e da leggere con cura.

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luciano
Recensioni: 5/5

L'autore mette in risalto la contraddizione che esiste tra il Dio onnipotente, il " Dio degli eserciti" ( Deus) dell'Antico Testamento e il Dio dei Vangeli che è un Dio d'amore e di misericordia. Scrive Mancuso: "la storia contemporanea scardina la tipica logica cattolica dell' "et-et" e pone un implacabile " aut-aut": onnipotenza o amore. Tenere insieme le due prospettive non è possibile se non a prezzo di disonesti sofismi". Se si vuole salvare il pensiero di Dio tra gli uomini, se non si vuole che Dio precipiti nell'oblio ( la morte di Dio) occorre, dice Mancuso, : " rivedere la visione teologica tradizionale del rapporto Dio-mondo, facendola passare dal verticismo della potenza all'armonia della relazione". In questi tempi mi sembra che Papa Francesco privilegi, al Dio biblico, il Dio misericordia, il Dio risanatore, il Dio amore, il Dio non-potenza, il Dio che tutti accoglie, insomma, il Dio dei Vangeli. Con Papa Francesco si " sente profumo di Vangelo". Quando l'arcivescovo di Genova, chiese a Don Gallo qual era " il suo teologo di riferimento", egli rispose che era Mancuso.

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Nicola Giuliani
Recensioni: 5/5

Vito Mancuso: positiva figura di filosofo - teologo che apre un nuovo orizzonte in questo appena avviato terzo millennio. Filosofia e Teologia, in Mancuso, sembrano raccordarsi così proficuamente, tanto da suscitare il dubbio che trattasi di una grande utopia, non facile da perseguire e/o guardare con il dovuto e auspicabile interesse. In ogni caso, il mirabile raccordo è da considerare come la messa a dimora di un seme di notevole e indiscussa vitalità verso cui l'Umanità dovrà prima o poi indirizzare una convinta, condivisa, seppure graduale attenzione. Non può esserci altra strada per l'Uomo, la cui potenzialità evolutiva, derivante dall'imperscrutabile processo che si è manifestato nell'Universo e che lo ha posto al suo vertice, è ragionevolmente e preferibilmente da interpretare in tal senso : tendere ad attuare il Bene Comune, dando risalto a quel tocco di "divino" che è nell'uomo, indipendentemente da illusioni, castighi o promesse di un mondo ultraterreno che la nostra mente è portata a costruire. Altro pregevole libro di Vito Mancuso che si sofferma specificatamente e con essenzialità, su quest'ultima tematica è "Questa Vita" : libro che proficuamente andrebbe proposto nelle scuole di ogni ordine e grado per contribuire ad un avanzamento civico della nostra degradata società.

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La recensione di IBS


«Credo in Dio, ma non più nel Dio della dottrina ufficiale della Chiesa cattolica. Non credo più nel Dio del Credo, il Padre “onnipotente”, colui che in questo libro denomino Deus.» - Vito Mancuso

Per me quel Dio degli uomini di chiesa è morto e sepolto. Ma sono forse ateo per questo? - Vincent van Gogh

Il teologo Vito Mancuso sembra sempre più coraggioso e deciso nell’enunciare le sue tesi. Pare che il vento di cambiamento giunto con il pontificato di papa Francesco abbia dato alle sue idee una nuova spinta propulsiva e rivoluzionaria. Questo saggio di teologia sistematica, già introdotta parzialmente con il suo precedente lavoro del 2011 Io e Dio, in cui la disputa tra i teologi che sostengono una tesi teista tradizionale e quelli, come lui, che intendono riformarla veniva accennata, irrompe questa volta in un discorso audace e libero, senza precedenti.
Il punto di partenza di Vito Mancuso è una chiara e netta distinzione tra due entità religiose: Dio / Deus. Dio è la forza buona dell’essere, insieme personale, impersonale e sovrapersonale, che assume di volta in volta, in base alla sua relazione con il mondo, la funzione di Padre, la qualità di Bene, l’essenza di Mistero. Dio nel pensiero occidentale e lungo i secoli è stato identificato con Deus. L’archetipo della mente occidentale, secondo il teologo, ha creato una divinità che è solo un’interpretazione parziale di Dio e che si basa essenzialmente sulla prospettiva di una sistematica volontà di potenza, detta onnipotenza. A partire dall’epoca moderna l’umanità ha avvertito, con uno sconforto crescente, l’insufficienza di Deus nel rappresentare i propri ideali di bene e di giustizia, fino ad arrivare alla situazione di oggi, in cui il suo destino sembra ormai segnato.
C’è un errore di base nella religione cattolica, spiega il teologo, ed è quello di confondere Dio con questo personaggio onnipotente, il “grande dittatore” creato dal potere religioso per alimentare se stesso. Distruggere Deus, secondo Vito Mancuso, non significa non essere credente, ma significa riportare l’attenzione sulla figura del Dio, la “speranza sotto forma di pensiero”. L’uomo che crede nel bene e nella giustizia, e che immagina di ottenere bene e giustizia nella vita ultraterrena: è questo il credente.
Si comprende immediatamente, quindi, sin dalle prime pagine di questo ambizioso saggio, che non siamo di fronte all’abiura, ma al cospetto di un cristianesimo inquieto, non conforme ai canoni tradizionali dell’ortodossia e per questo guardato con sospetto da una certa parte della Curia.
Trovare il tempo di leggere e approfondire le riflessioni contenute in quest’opera, è un piacere non solo per i lettori che si intendono delle questioni della fede, ma anche per quelli interessati all’uomo e al messaggio utopico che sta alla radice del discorso religioso. Vito Mancuso cita, a proposito, Oscar Wilde: “Una carta geografica che non comprenda l’Isola di Utopia non merita nemmeno uno sguardo, perché escluderebbe l’unico paese al quale l’Umanità approda in continuazione”. Questa “carta geografica” non deluderà i cercatori più esigenti.

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Conosci l'autore

Vito Mancuso

1962, Carate Brianza

Teologo italiano, docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.Al centro del suo lavoro sta la costruzione di una teologia laica, nel senso di un rigoroso discorso su Dio, tale da poter sussistere di fronte alla filosofia e alla scienza.Mancuso è al centro di aspre polemiche per la presunta incompatibilità di alcune sue tesi con il nucleo teologico-dogmatico tradizionale della fede cristiana. Mancuso si è pronunciato a favore della contraccezione "per prevenire la tragedia dell'aborto".Ha pubblicato, tra gli altri, Il dolore innocente (2002), Per amore (2005), L'anima e il suo destino (2007), La vita autentica (2009), Obbedienza e libertà (2012). Insieme...

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