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Guerra in camicia nera
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Guerra in camicia nera - Giuseppe Berto - copertina
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Guerra in camicia nera

Descrizione


Settembre 1942 - maggio 1943: è l'intervallo entro cui si svolgono le vicende raccontate da Giuseppe Berto nel suo "diario di guerra". Il personaggio-Berto, biondo e scapigliato capo-manipolo in camicia nera, tombeur de femme guascone e canaglia che anima questo diario è un ben strano volontario, che parte a tutti i costi per l'Africa salvo confessare subito la sua "profonda avversione per le divise". Il resoconto di quei mesi trascorsi sotto il cielo africano, della lunga, estenuante attesa del combattimento e dello scontro, è al tempo stesso un'opera fedele e realistica e uno scritto che si muove "in un'aria di fantasia", romanzo di pura invenzione riconosciuto dall'autore stesso come il "libro spartiacque" nel suo itinerario di scrittore.
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Dettagli

2010
Tascabile
5 maggio 2010
195 p., Brossura
9788817039734

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Alessandro
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Guerra in camicia nera non corrisponde affatto (e mi dispiace) alla Descrizione della Redazione di Ibs. Innanzi tutto non è un romanzo di 'pura invenzione' ,nè il diario di guerra di un 'capomanipolo in camicia nera tombeur de femme guascone e canaglia' . Guerra in camicia nera (1955) è la testimonianza (romanzata sì) di un uomo che servì il fascismo con la convinzione di servire l'Italia. Un esempio di coerenza e moralità valido anche oggi. "Di questa guerra io mi sento responsabile nella misura giusta, cioè quanto ne spetta a ciascun italiano che abbia capacità di intendere e di volere. Se non si volevano il fascismo e la guerra, bisognava pensarci prima. Ora ne siamo tutti più o meno responsabili, e starsene inerti a guardare gli avvenimenti è la cosa più vile che si possa fare. Da quando è scoppiata la guerra, e fin che durerà, l'identificazione del fascismo con l'Italia non è da discutersi." "Un altro punto nel quale io ed il mio amico ci troviamo d'accordo è la necessità della rivoluzione post bellica. Innanzi tutto si tratterà di una rivoluzione nel fascismo e non contro il fascismo. Noi siamo convinti che la teoria del fascismo contiene i principi morali, sociali ed economici necessari alla civile convivenza di un popolo e dei popoli fra di loro, e che la necessaria limitazione della libertà, molto minore dell'attuale, è compensata da una garanzia di ordine e di giustizia." Altri autori hanno raccontato la personale esperienza bellica in Africa. Ennio Flaiano in 'Tempo di uccidere' (1947) e Mario Tobino in 'Il perduto amore' (1979). I loro sono stati davvero racconti di immaginazione. Non avrebbero potuto fare altrimenti perchè falsa ed ipocrita fu la loro adesione al fascismo.

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Giuseppe Berto

1914, Mogliano Veneto

«Sono abbastanza sicuro di me stesso mentre scrivo e so di essere moderno».(Mogliano Veneto, Treviso, 1914 - Roma 1978) scrittore italiano. Ha pubblicato libri di narrativa, in parte ascrivibili al neorealismo (Il cielo è rosso, 1947; Le opere di Dio, 1948; Il brigante, 1951), in parte volti a una inquieta indagine psicologica (Il male oscuro, 1964, premi Viareggio e Campiello; La cosa buffa, 1966). È anche autore di un diario della guerra d’Africa (Guerra in camicia nera, 1955) e di un pamphlet provocatoriamente «conservatore» (Modesta proposta per prevenire, 1971). 

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