(Catania 1904 - Roma 1976) scrittore italiano. Laureato in giurisprudenza, si dedicò alla letteratura e al giornalismo. Collaborò al «Corriere della sera» e alla «Stampa» e fu sceneggiatore cinematografico. Dopo alcune prove minori (Il paese della fanciullezza, 1924; Ragazze di Tokyo, 1934) si affermò col romanzo Quartieri alti (1940), pungente ritratto della borghesia sotto il fascismo: la capitale pigra e «sciroccosa», i suoi riti perversi o futili, sono anche al centro di Un amore a Roma (1956), Cronache romane (1962), Roma amara e dolce (1972). L’altro polo di attrazione è il sensuale paesaggio siciliano, ove prendono corpo storie sospese tra il drammatico e il grottesco, passioni complicate o represse, morbosi turbamenti dell’adolescenza, scene di violenza allucinata: La cugina (1965), Un bellissimo novembre (1967), Graziella (1970). È una tematica di corto respiro e piuttosto ripetitiva, che però si affida a uno stile sapiente, educato sulla prosa d’arte.