(130 ca - 180 ca) erudito latino. Studiò a Roma sotto maestri famosi, come Sulpicio Apollinare, Favorino e Frontone, dai quali apprese l’amore per gli scrittori arcaici e la loro lingua; e completò gli studi di filosofia ad Atene. È autore di una raccolta non sistematica di appunti e citazioni desunte dalla lettura diretta dei testi, cominciata nelle sere d’inverno in una villa dell’Attica, e intitolata appunto Notti attiche (20 libri quasi completamente conservati: manca l’ottavo). Gli argomenti trattati (grammaticali, filosofici, letterari, storici, giuridici, religiosi) ne fanno una preziosa, anche se talora farraginosa, miniera d’informazioni, soprattutto per i numerosi frammenti letterari di età arcaica (diverse centinaia di citazioni latine e greche) che grazie a essa ci sono conservati. Il suo gusto retorico, che ama interpretare singoli passi, e la sua predilezione per l’età arcaica aprono la strada alla riflessione storica sul periodo delle origini.