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Anno edizione: 2018
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Fresca commedia degli errori, senza particolari profondità e incapace di comunicare fremiti di sorta, ma ben costruita nei ritmi. Le schermaglie fra Benedetto e Beatrice, i dialoghi più riusciti.
Chiariamoci: l'inizio della commedia è una pizza. All'inizio vi sono, infatti, praticamente e unicamente chiacchiere da salotto, gossip e pettegolezzi tipici di una corte, tanto che ho pensato più volte di abbandonare il libro, ma ho tenuto duro sperando in una svolta (ovvero il fattore che innescherà gli equivoci) che, grazie al cielo, c'è stata e mi ha fatto apprezzare il tutto. Anche se a mio parere la trama è piuttosto prevedibile e banalotta (in quante migliaia di commedie, in fondo, si trovano degli intricati nodi di errori e fraintendimenti da districare?), non ho potuto fare a meno di affezionarmi a tutti i protagonisti, in primis Benedetto e Beatrice, quest'ultima in possesso di un carattere veramente forte, tenace e testardo, oltre che di una lingua velenosissima e una bocca capace di sputare pesanti sentenze. Non bisogna pensare, però, che sia una bisbetica megera, al contrario, più volte si dimostra molto dolce e protettiva nei confronti della cugina e detentrice di sentimenti profondi che non ha il coraggio di rivelare. Però? Che dire? Mi piacciono troppo le tipette tutto pepe nate in un'epoca sbagliata! Claudio ed Ero, invece, suscitano quasi tenerezza nel loro candore, innocenza ed ingenua esperienza d'amore. Lui, timido nella materia di Cupido ma valoroso nella vita e nella guerra, si lascia un po' troppo influenzare dalle circostanze, dalle maldicenze e dalle persone, senza mai verificare che ciò che gli viene riferito sia tutto vero. Oserei definirlo lunatico, proprio come Leonato, il padre di Ero, che un secondo prima adora la figlia, poi la vuole morta e sofferente e subito dopo la riama! Ero, forse uno dei personaggi meno caratterizzati, non dice molto nell'opera, ma è perfettamente intuibile quanto bene rivesta il ruolo di delicata e fragile verginella di turno. Come dimenticare, poi, Carruba e Sorba, i soldati della ronda? Saranno anche i dei ex machina della vicenda, ma sono simpaticissimi! Veramente consigliato!
si tratta certamente dell'opera più leggera di shakespeare (non per questo la meno importante, n.b.) sono legata affettivamente a quest'opera: l'ho letta, ho visto il film e una delle rappresentazioni teatrali che ne sono state tratte è stata la prima che abbia visto per puro piacere personale. E' una storia geniale, un divertente intrico di fraintendimenti, complotti e sentimenti.
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