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Appassionato di libri di mare,mi sono ritrovato a leggere questo libro, francamente molto deludente. La storia potrebbe essere avvincente: il naufragio, le vicende della protagonista, il suo matrimonio, con continui richiami ad episodi pregressi della sua vita, ma si perde in una serie di passaggi e descrizioni dei personaggi che sono riusciti a salire sulla scialuppa, confusi e noiosissimi. La contrapposizione tra Hardie, marinaio scelto, descritto come "vecchio e feroce lupo di mare" (se volete trovare veri lupi di mare, intrisi di salsedine, rileggetevi un po' di Conrad, Melville, Stevenson, o, tra i contemporanei, il bravissimo Perez Reverte) e Mrs Grant e le loro discussioni sulla "gestione" della vita e dei giorni sulla scialuppa è stucchevole e per niente realistica. Gli altri sventurati a bordo della lancia di salvataggio sono scarsamente delineati ed incapaci di lasciare una traccia precisa nel racconto. L'idea del passaggio che descrive se sia da considerarsi omicidio il contrapporsi tra due naufraghi per restare aggrappati ad una tavola, unica speranza di sopravvivenza, è davvero improbabile e priva di qualsiasi carica emotiva, vista la drammaticità della situazione. Per non parlare di tutto quello che riguarda la fase processuale della storia che si inframezza agli eventi dei naufraghi: non si vede l'ora di riporre il bel tomo ! Superata pagina 200 (se ci riuscite), credo sia da considerarsi legittima difesa l'abbandono del libro, da riporre nello scaffale più nascosto della libreria. Difficilmente non termino di leggere un'opera, ma in questa occasione mi sono venuti in mente i "diritti imprescindibili del lettore" di Pennac: in particolare il 2° (Il diritto di saltare le pagine) e il 3° (Il diritto di non finire il libro). Mi spiace, ma questo "nel cuore del mare" è proprio da sconsigliare !
Ecco un libro a cui non riesco a dare una precisa connotazione. Letto tutto d'un fiato, incalzata dagli eventi, mi sono trovata sbatacchiata tra le onde anch'io come i protagonisti. Bellissime e vivide le immagini del mare e delle tempeste, personaggi ben tratteggiati. La vicenda, un thriller psicologico, ci mette davanti alla perdita della coscienza umana in situazioni estreme. Ci offre uno sguardo impietoso sulla degradazione dell'essere umano per l'opportunità di riuscire a sopravvivere. Lo consiglio a chi non soffre le atmosfere claustrofobiche e a chi....soffre mal di mare
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