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La figura e l'opera di W.E.B. Du Bois (1869-1963), che negli Stati Uniti godono tuttora di grande interesse, in Italia hanno iniziato soltanto di recente ad attirare l'attenzione di un pubblico più ampio rispetto alla cerchia degli studiosi. Dopo le traduzioni di alcuni suoi scritti (2007 e 2008), nel panorama vi è oggi la raccolta di saggi proposta da Sandro Mezzadra, autore oltretutto di un'ampia ed efficace introduzione, a consentire, in maniera fondamentale, la "scoperta" di questo grande intellettuale afroamericano. Sociologo, storico, attivista, pubblicista e romanziere, Du Bois fu indubbiamente uno dei protagonisti principali della scena pubblica statunitense della prima metà del XX secolo: ideatore della celebre espressione della "linea del colore", utilizzata per definire la barriera razziale che continuava a dividere l'America uscita dall'esperienza della schiavitù, egli fu, come altri allievi del filosofo William James, uno degli attori più importanti nel processo di costruzione di una visione multiculturalista dell'identità nazionale del paese. Il volume ci permette di indagarne a fondo l'articolato percorso intellettuale che lo portò dagli studi sociologici all'impegno diretto nella National Association for the Advancement of Colored People e dal panafricanismo all'adesione ai principi comunisti. Attraverso il commento introduttivo e la riproposizione di alcuni dei suoi scritti maggiormente significativi, che coprono un arco temporale che va dal 1897 al 1959, Mezzadra ci propone un ritratto nitido e approfondito di un autore che, anche alla luce dell'elezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti e della rilevanza raggiunta in Europa dalle discussioni pubbliche sui rapporti interetnici e interculturali, rimane di estrema attualità. Gabriele Rosso
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