Questa fantomatica registrazione Jazz del 1971 nasce molto in fretta in una sessione fatta in studio tra prove dell’orchestra della RAI, registrazioni di Colonne Sonore e progetti vari e fa anch’essa parte dell’incredibile raccolta di Library music registrata in quel periodo dai nostri migliori musicisti.
La particolarità di questo disco è che i musicisti non sono accreditati a parte un fantomatico “Plakoti“, inoltre i diritti e i nastri erano spariti misteriosamente.
Dopo un periodo di ricerca, grazi e a Maurizio Majorana (bassista dei Marc 4) siamo riusciti a trovare la registrazione e gli esecutori.
Anche se accreditato da fonti semi ufficiali ai Marc 4, una particolarità è che solo due di loro sono presenti effettivamente in questo disco.
Antonello Vannucchi all’organo Hammond, Vibrafono e Piano e Roberto Podio alla Batteria.
Gli altri 2 musicisti sono Giovanni Tommaso al Contrabbasso “Pedrazzini” (ndr), già con Vannucchi ne il Quartetto di Lucca e successivamente Bassista dei Perigeo ed Enzo Grillini, orchestrale della Rai e il chitarrista preferito da Armando Trovajoli e Gianni Ferrio e considerato uno dei migliori nella chitarra Jazz Italiana, che poche volte registrava fuori dall’orchestra.
Lo stile di questo disco, grazie alla particolare composizione di musicisti, a differenza di molte registrazioni di Library, risulta molto jazzy e le sonorità ricordano molto quelle dell’organ Jazz della Verve/Blue Note di fine anni ’60.
L’etichetta Seven Men, altra caratteristica di questa ristampa, nata dalla collaborazione di 7 fantomatici produttori e musicisti per pubblicare brani da sonorizzazione, pubblicò solo quattro registrazioni: “1“ che state ascoltando, 2, AKA “Il Cinghialetto“ diretto da Gianni Ferrio e suonato una rosa di musicisti e orchestrali classici per “sonorizzare” un’opera teatrale di Grazia Deledda e finì con due registrazioni degli anni ’70 del Mastro Bruno Canfora: “Musiche di scena n°1” e “Musiche di scena n°2”. L’avere riportato alla luce questa registrazione, sapendone le vicissitudini, è ancora più importante e aggiunge un’altra gemma alla schiera di ristampe di “Italian Library Music“ degli ultimi anni.
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