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Ah chica! - Umberto Silva - copertina
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Ah chica! - Umberto Silva - copertina

Descrizione


Padre Xavier, l'infaticabile confessore di Málaga; Florindo Ramón, l'astuto libertino; l'abile collezionista d'arte Julius Froberger; Octavien Fabre, il secchione della Sorbonne... Uomini che la sanno lunga, uomini abituati a trattare con Dio e con il Diavolo, vengono burlati dalla chica. La sua incantevole impertinenza è quella stessa della scrittura di Silva: un irresistibile civettare del vero col falso, del bene con il male, del possibile con l'impossibile.
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Dettagli

2009
17 novembre 2009
120 p., Brossura
9788888341231

Voce della critica

Come definire Umberto Silva? Poeta, romanziere, psicoanalista, editore, teologo, aforista, la sua vocazione intellettuale sfugge a qualsiasi univoca sistemazione. Così anche i suoi libri, sempre raffinati e intelligenti, si sottraggono a ogni tentativo di ascriverli a un genere letterario preciso. L'ultimo, che reca un titolo ammiccante e allusivo, non fa eccezione e si presenta anzi come una sintesi del multiforme universo creativo del suo autore, tant'è che potrebbe considerarsi, con uguale legittimità, una narrazione romanzesca e un trattatello teologico-psicoanalitico, una collezione di racconti e un catalogo di exempla. Il libretto è composto da quattordici storie ambientate prevalentemente in Europa (ma con qualche puntata oltre oceano) negli ultimi tre decenni. Sulla scena si alternano i tipi umani più diversi (preti, libertini, studenti universitari, divi del cinema, politici), ma anche molti gatti; tuttavia, il centro attorno a cui gravitano le vicende è sempre lo stesso: l'eponima chica, nelle sue mille incarnazioni. Essa è quasi un archetipo della femminilità e insieme della gioventù (già tema di un altro recente romanzo di Silva, La giovinezza, l'amore, la fortuna, anch'esso edito dal notes magico, 2008), che attrae fatalmente uomini più o meno scaltriti e navigati, per poi scompaginare il loro mondo intellettuale e relazionale.
Giovane è dunque la chica, ma anche, paradossalmente, vecchia, se diamo ascolto a un personaggio di Silva: "Prediligo le ragazzine perché sono vecchie, vecchissime: hanno appena lasciato l'infanzia e ricordano tutto dell'inferno". Ma le chicas sono innanzitutto donne e assomigliano alle muse del padre dalla narrativa moderna, Giovanni Boccaccio, che nella celebre Introduzione alla IV giornata del Decameron scriveva: "Le Muse son donne, e benché le donne quel che le Muse vagliono non vagliano, pure esse hanno nel primo aspetto simiglianza di quelle, si che, quando per altro non mi piacessero, per quello mi dovrebber piacere". C'è, però, anche un protagonista maschile nel libro di Silva: padre Xavier, che ascolta, paziente ma tutt'altro che imperturbabile, confessioni tanto scabrose quanto strane, che configurano, sullo sfondo della guerra civile spagnola, una piccola, ma vivacissima commedia umana. Non credo di sbagliarmi nel ravvisare in questo singolare sacerdote una controfigura dell'autore stesso, così come la sedia del confessionale di padre Xavier assomiglia molto al lettino dello psicoanalista Silva. Raoul Bruni

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Conosci l'autore

Umberto Silva

 Umberto Silva, cineasta e psicoanalista, è natoa Pellio Intelvi (Como) nel 1943. Fra i suoinumerosi libri ricordiamo: Ideologia e artedel fascismo (1973); Demoni insonni (1986);Milano (1999); Amare o uccidere (2001);La figlia unica (2002); Pensione Purgatorio(2003); Mälaren (2006). Ha collaboratocon diversi giornali; nel 1976 e 1977 è statonel comitato di redazione di La Città di Riga.Come regista ha diretto Come ti chiamiamore mio (1970), Difficile morire (1977),Il segreto di Gustave Flaubert (1983);Le avventure di Jean-Jacques Rousseau(1984); Sogno d’Amleto (1987);Les Italiens - Smeraldina liberata (1989).

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