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Si salvi chi può!E in questa registrazione può solo la Tebaldi,ma si salva solo vocalmente,rimanendo piuttosto indietro sul piano interpretativo.Voce bellissima e sovranamente emessa in un canto fermissimo, ricco di cavata,superbamente legato ed intonato (do al terz'atto incluso),ma nulla più:non è poco,ci mancherebbe,ma la discografia di Aida è talmente vasta e ricca di grandi esecuzioni che per emergere bisogna curare ugualmente la parte psicologica e teatrale del personaggio e non soltanto quella puramente vocale che,pur essendo piuttosto scabrosa, è qui magnifica.Come al solito con la Tebaldi la grandezza della cantante non corrisponde ad una pari grandezza dell'interprete.Del monaco affermò che Radames fosse uno dei personaggi a lui più congeniali ma a me non pare proprio:disattesi tutti gli inviti a cantar piano o ad addolcire il suono,risolti in un perenne FORTE col quale dar forma ad un continuo declamato stentoreo anche nei passi più segnatamente lirici(che sono davvero tanti).E a riprova del fatto che sia solo una massa muscolosa di suono e non vero canto il Si bemolle di "celeste Aida"è attaccato in forte(un forte non troppo squillante)e rinforzato anzichè sfumato in pianissimo come prescrive la partitura(idem per gli acuti alterzo e quarto atto).la stignani e Protti non sono amle ma la prima è davvero frigida e matronale il secondo alquanto sbiadito interpretativamente(viceversa ottimo vocalmente.Insignifcanti gli altri.Erede potrebbe anche non esserci tanto e vuota e banale la sua direzione con un'orchestra messa anche in secondo piano da un'incisione che pone in assoluta evidenza le voci e solo le voci(anche la tecnica di registrazione non è proprio ineccepibile, anzi).La stessa cosa vale per il coro.
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