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Allevare un cane e altri racconti è sicuramente una delle migliori raccolte di racconti brevi scritte e disegnate da Jiro Taniguchi. In questo volume l'autore ci fa partecipi della sua sensibilità e del suo modo di provare emozioni, in una maniera tanto semplice quanto disarmante. I vari capitoli hanno come tema conduttore quello degli animali; ricordo che in un'intervista Taniguchi disse che gli piace molto disegnarli, ed infatti nella sua produzione ci sono diverse opere con comprimari degli amici a quattro zampe. Consigliato soprattutto a chi ha un cane!
Emozionante, non si può definire altrimenti. La storia che dà il nome al volume, non è altro l'ennesima riprova di come Taniguchi possa disegnare su tavole la quotidianità.
In questo volume sono raccolte sette storie: le prime quattro riconducibili ad «Allevare un cane», le altre tre indipendenti. Ma se il tratto di Jiro Taniguchi è definito e prezioso in tutte, è nelle prime quattro che si ritrova al meglio la sua identità. I dialoghi tra personaggi sono rarefatti, i personaggi tendono a riflettere per conto proprio, a dialogare con sè stessi. Il discorso interiore è spesso stimolato dalla natura o dalla bellezza in generale. Bellissimo, in questo senso, anche il volume «Gourmet» in cui il protagonista, un uomo d’affari, si trova spesso a dover pranzare fuori per lavoro. Le pietanze che sceglie sono spesso tradizionali e insolite, sono consumate in solitudine e talvolta in fretta: eppure Jiro Taniguchi è in grado di restituire a chi legge l’esperienza del protagonista, quasi come se il lettore la vivesse in prima persona. I disegni delle portate sono dettagliatissimi: i decori sui piatti, il vapore, tutta la varietà degli ingredienti. E la molteplicità dei sapori, il loro profumo, persino la temperatura e la sorpresa di un gusto inaspettato. Jiro Taniguchi ricostruisce tutto attraverso le riflessioni solitarie del suo protagonista.
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