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Autodafé - Renato Salvaggio - copertina

Descrizione


Il rogo del predicatore valdese Giacomo Bonelli.

«Mentre la Santa Inquisizione domina incontrastata processando e rimettendo al braccio secolare decine di presunti nemici della chiesa cattolica, nella Palermo del 1560 due giovani innamorati vengono a conoscenza di un diverso modo di vivere la fede cristiana. Costretti a fuggire dalla città, incontrano una realtà sorprendente, affascinante e, a un tempo, tragica che li porta a maturare una nuova consapevolezza e ne segna profondamente le vite. Sullo sfondo, un dramma di grande intensità che si apre con l'autodafé di Giacomo Bonelli e si avvia a conclusione con il massacro del popolo dei valdesi di Calabria, colpevoli di professare una fede diversa da quella cattolica. Una vicenda terribile con personaggi - molti dei quali realmente esistiti - dalla toccante umanità.» - Renato Salvaggio

Nella Palermo del 1560 in cui viene arso sul rogo il predicatore valdese Giacomo Bonelli, il giovane merciaio Giovanni, colpito dall'atteggiamento dell'"eretico" e, in seguito, dalle idee protestanti, conosce e si innamora della ricamatrice Caterina. Le frequentazioni in ambienti vicini all'"eresia" e un incidente mortale costringono i due giovani a fuggire in Calabria, dove si trovano coinvolti nell'eccidio dei valdesi di La Guardia a opera delle truppe spagnole inviate dal viceré di Napoli...
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Dettagli

2019
22 agosto 2019
311 p., Brossura
9788868982164
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Indice

Prologo

Parte prima
1. Tutto ebbe inizio a Palermo
2. Da diversi giorni era attesa una nave
3. Giovanni Lodato viveva da solo
4. Il giorno dopo
5. Passarono i giorni e passarono le settimane
6. Giacomo Ques abitava in una casa
7. Non era la prima volta

Parte seconda
8. Quella domenica era una calda giornata
9. Alla fine del frugale pasto
10. Il giorno dopo, Giovanni decise
11. Caterina Bonanno, dopo il fugace bacio
12. L’indomani, quando si svegliò
13. Dopo alcuni giorni, di buon’ora
14. Quando Giovanni Lodato giunse in casa
15. Padre Cortes rimase in silenzio
16. Il giorno dopo, Caterina si alzò
17. La domenica seguente, Giovanni e Caterina
18. Quando i due giovani andarono
19. Quando uscirono dalla casa
20. Dopo quanto era accaduto
21. Nei giorni seguenti si diffuse la voce
22. Il giorno dopo, nel primo pomeriggio

Parte terza
23. I due giovani cavalcarono
24. Quando Giovanni e Caterina giunsero
25. L’indomani mattina, i due giovani
26. Giovanni e Caterina restarono in silenzio
27. Giovanni e Caterina seguirono i valdesi
28. Giovanni e Caterina trascorsero a San Sisto
29. In quei giorni vi furono vari tentativi
30. All’alba, quando un tenue raggio di luce
31. Quando Giovanni e Caterina uscirono
32. Camminavano abbastanza speditamente
33. Così cominciò l’odissea
34. Il giorno 11 ottobre dell’anno 1561
35. La storia di Giovanni e Caterina

Epilogo
Note
Bibliografia

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Rigus68
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Il racconto, che si snoda tra il 18 febbraio 1560 e 11 ottobre 1561, narra le persecuzioni della comunità valdese sia in Sicilia sia in Calabria. Il merciaio Giovanni incontra la ricamatrice Caterina in piazza della Bocceria Vecchia, a Palermo, proprio il quel nefasto 18 febbraio in cui il predicatore valdese Giacomo Bonelli, accusato di eresia, è bruciato al rogo. I due, inorriditi dall’evento, iniziano a frequentarsi e s’innamorano, decidendo di sposarsi. Ci saranno impedimenti, sullo stile dei Promessi Sposi di Manzoni: gli alti poteri della chiesa li osteggiano, ritenendoli addetti al movimento valdese, al punto che i due innamorati, in pericolo di vita, fuggono in Calabria per rifugiarsi in una comunità valdese montanara, dove ritengono di essere al sicuro da persecuzioni. Ma non sarà così: anche qui la comunità valdese del Villaggio di La Guardia, dove i due si erano rifugiati, sarà sterminata dalle truppe spagnole e i due dovranno fuggire da sito in sito. Ingenuamente, si pensava che l’Inquisizione avesse colpito duramente solo in Spagna, dove il flagello di Dio, l’assatanato Torquemada, si divertiva a torturare e massacrare presunti “eretici”. Invece, ben prima della sua morte nel 1498, il suo fanatismo era stato esportato dai dominatori spagnoli anche nel sud Italia, soprattutto in Sicilia e Calabria, loro feudi (non che le autorità ecclesiastiche in Italia non fossero attive nella strage: Pio V e perfino il cardinal Borromeo incitavano alla persecuzione!). Il romanzo è ben scritto, con un approfondito e accurato scenario storico e non ha nulla da invidiare al Manzoni e alla sua storia di Renzo e Lucia, anche se i rimandi sono evidenti. C’è pure un curioso cenno al cavallo di Troia omerico, quando i valdesi di La Guardia si lasciano convincere a ospitare nel loro carcere dei presunti briganti catturati dalle truppe spagnole, in realtà soldati travestiti che nottetempo massacreranno gli abitanti. Morto l’Inquisitore Horosco de Arzes, se ne farà un altro!

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Renato Salvaggio

Membro della comunità valdese di Palermo e iscritto all’Unione predicatori locali, Renato Salvaggio ha frequentato Statistica presso l’Università di Palermo. Appassionato di storia, è autore del libro Vivere il vangelo in minoranza. Breve storia dei valdesi a Palermo (Il Pozzo di Giacobbe, 2005) e Autodafé (Claudiana, 2019).

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