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Baciami ancora, forestiero - Pedro Lemebel - copertina
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Baciami ancora, forestiero
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Baciami ancora, forestiero - Pedro Lemebel - copertina

Descrizione


Un'automobile corre verso il Nord del Cile, a bordo Pedro Lemebel, un autista con voce "da cattedrale" e una splendida fata, la Africa Sound, DJ assai singolare. Di sorso in sorso, di "salute" in "salute!", il viaggio si trasforma in una festa di risate. Pedro ti porta con lui, come una piuma, per le strade di una città di mare. Nella notte brava di Valparaiso, dopo un clamoroso agguato ordito da ladri-pagliacci. Di fronte a una platea euforica di ragazzini, cui lancia baci alla panna montata. Oppure giù, verso i Caraibi, verso il suono, a bordo di uno dei velivoli folli e gioiosi della Cubana de Aviación: e L'Avana si apre come una scatola musicale, come una conchiglia antica... Sfodera perle, Lemebel: le sue lettere d'amore si arrampicano in cielo, sono come una danza di parole che illumina una giornata arrugginita. Rammenda orrende cicatrici: evoca l'orrore ruvido della dittatura, lasciata da poco alle spalle e sempre dietro l'angolo. Denuncia ingiustizie che opprimono umili e diversi, anche oggi, in piena cosiddetta democrazia. Sono davvero un inno alla libertà, queste "cronache piumate", queste saette contro potere e omologazione, queste carezze funamboliche, queste avventure per mari, per cieli, per dittature, per trasgressioni.
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Dettagli

2008
4 settembre 2008
149 p., Brossura
9788871684895

Voce della critica

"Angelo: attraverso le gocce di luce su cui scivola il tuo sonno, in caduta libera verso l'abisso che ti sostiene, insinuo la mia pupilla di naufrago per soffiare nella tua anima volatile. Chissà che questo grido nella notte non agiti le piume dei tuoi occhi, e tu ti svegli e non ti trovi più. Chissà che le tue mani non siano fuggite da te per commettere il delitto perfetto. Le tue mani esasperate dalla stretta quotidiana, dal saluto obbligato, dal sudore ipocrita, dal gesto compiacente."Racconti brevi, rapidi, dissacranti, come saette di libertà e di denuncia.
Un viaggio rock-melodico dal Nord al Sud del Cile, sino a Cuba, in compagnia dello stesso Lemebel, per scoprire mondi sommersi, crudeli, piumati.
Davanti al mare di Pisagua è sdraiato Gaston sul suo tappeto volante, con aria vacanziera in un carcere a cielo aperto, per sfuggire alla feroce realtà  “A volte le minoranze elaborano forme alternative di contestazione, usando come arma l’apparente superficialità.”Una canzone melodrammatica, banale “Perché la città senza te …è solitaria” come unico ricordo e legame a un ragazzo dal candore rivoluzionario della Gioventù Comunista; una canzone che risuona anche dopo la brutalità della dittatura in una Santiago piccola come un fazzoletto, “in cui si viene a sapere ogni cosa e nulla ho più saputo di te.”Una dama di ghiaccio “con guanti di seta e cucchiaino d’argento” accompagna  notti eccentriche. Una dea senza etica “il suo itinerario è demarcato dall’andirivieni del potere”, una dea senza cuore “il suo bacio è uno sfregamento nasale su labbra di marmo. Giusto l’impulso di un secondo in cui la polvere ti dà l’amaro in bocca e tutto ricomincia…” che seduce i poveri ragazzi sognatori per i quali la mano della legge arriverà senza guanti, anche in una democrazia che tanto democratica non appare.Un uomo scrive ad un altro uomo lettere d’amore, senza pudori, senza rimorsi, ma solo a voler fissare il momento di passione vissuto, nell’assenza, su un foglio bianco perché  “la verità è scintilla…e questo istante le consentirà per il resto della vita di dire che qualcuno l’amò un solo istante”, come a voler renderlo senza tempo “non tutto si cancella con un dopo, non tutto soccombe nel teatro formale di un addio” .Le fate ballano Grace Jones, sfoggiano in pista il Jeans Calvin Klein delle bancarelle americane, e  non spengono le luci anche quando le mattonelle del Divine esplodono in lingue di fuoco.
L’arroganza e la superbia di una magistrata, avanzo di un sistema dittatoriale, si impone e si scontra con la globalizzazione, con l’omosessualità, con la tolleranza, come se il passato fosse improvvisamente tornato “mai, dopo la dittatura, mi ero sentito tanto privo di protezione come in quell’occasione. Non ero più tornato a provare il terrore aspro che si sperimentava quando loro erano al potere, quando poteva succederti il peggio e nessuno lo avrebbe saputo, o a nessuno sarebbe importato…”
Una grossa meringa nelle vesti di un aereo giunge sino ai Carabi, sino a Cuba, per inseguire un sogno. Una rivoluzione che si scorge già nell’aria e in aria, ad alta quota, tra il personale di volo ed il rum offerto.Una città, l’Avana, “che si apre come una scatola musicale, come una conchiglia antica che condivide generosa i pizzi neri del suo suono sentimentale”, un’utopia che resiste sui muri, sulle strade, sui volti di chi beffardo risponde ai turisti “sono cubano non posso essere diverso, abbiamo la dignità di guardare liberi”.

Wuz.it

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Conosci l'autore

Pedro Lemebel

1952, Santiago

Nato - come gli piaceva dire -  negli anni Cinquanta, vive una giovinezza indigente: «in casa mia non c'era nemmeno un libro, e se entrava un giornale, era avvolto intorno alla carne: carta macchiata di sangue».Nel 1987 fonda, insieme a Francisco Casas, il Collettivo artistico "Yeguas del Apocalipsis". Tra il 1987 e il 1995 il Collettivo realizza almeno quindici memorabili, eventi pubblici, mescolando performance provocatorie, trasformismo, fotografia, video e installazioni per rivendicare il diritto alla vita, alla memoria, alla libertà sessuale.Personaggio amatissimo dalla comunità omosessuale («non è che da piccolo mi piacesse giocare con le bambole: io volevo essere la bambola») e dalla sinistra del suo paese, Lemebel porta alla luce il...

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