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Anno edizione: 2015
Anno edizione: 1982
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Fra crateri spenti, nebbie e pantani gelati, uno squadrone della cavalleria austriaca si addentra nell’ignoto. Sono centoventi uomini, vestiti e armati nello stile di un tempo ormai lontano, «come una schiera di fantasmi a cavallo» sperduti sul fronte orientale della prima guerra mondiale. Seguendo il loro scalpitare, varchiamo la soglia di un regno intermedio che è insieme dei vivi e dei morti, del sogno e della veglia perfetta. Di quel regno, in tutta la sua opera, Lernet-Holenia è stato un magistrale cronista. «I racconti più perfetti sono quelli che, pur potendo pretendere al massimo della verosimiglianza, raggiungono il grado supremo dell’irrealtà» egli scrisse una volta. Il barone Bagge, pubblicato per la prima volta nel 1936, applica questo proposito con precisione abbagliante – e al tempo stesso dimostra che lo si può rovesciare: perché qui ciò che più è irreale ha il massimo della verosimiglianza. Solo alla fine scopriremo che questo racconto, oltre che una delle ultime cronache della cavalleria, è un archetipo, una sfaccettatura intatta nella pietra di Amore e Morte.
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Ecco la vecchia Europa che, sotto le spoglie di uno squadrone della cavalleria austroungarica, cavalca per lande gelide, penetrando nebbie cineree, alla ricerca di un ultimo duello, di un atto estremo in cui sia possibile riscattare l'onore sfumato nelle trincee. Ciò avviene attraverso un percorso esiziale destinato a giungere in una dimensione memoriale indistruttibile, in cui vivi e morti convivono, in cui il limite tra Eros e Thanatos è indefinibile.
Lo scrittore, a partire da una nota biografica, comincia così a narrare la storia del tenente Bagge che, insieme ai soldati Hemilton e Maltitz, affianca Semler in quest’impresa. Scopo della spedizione è quello di indebolire l’esercito nemico, condurre sopralluoghi, controllare il territorio che li separa dalla città di Nagy-Mihaly. Il lettore è così trasportato attraverso stratagemmi stilistici finemente studiati insieme a Bagge nel cuore della battaglia, nel frastuono, nel disordine e nel caos in cui il tempo si scioglie in istanti slegati che disorientano. Tutto dura forse poco più di un minuto. Le fasi del combattimento si perdono in un’atmosfera fuori dallo spazio e fuori dal tempo fino a quando due pietre colpiscono Bagge al petto, riportando il tenente ed il lettore insieme, alla realtà. Bagge si guarda intorno; il battaglione ha vinto. Ecco il capitano Semler che si sistema la divisa; ecco Hemilton...ed ecco Maltitz che calmano i cavalli. Un libro ben riuscito, ve lo consiglio.
Racconto scritto con raffinatissima prosa, perfetto nella costruzione. Non se ne può togliere o aggiungere una sola parola.
Recensioni
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