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Nella quarta di copertina di questo suo volume di racconti, là dove la Ballerini ha voluto inserire una breve biografia, si legge che l’autrice di “Bassa marea” concilia la sua passione per la scrittura con il lavoro di casalinga. L’impressione è che questa presentazione finisca per proporre un giudizio sulla scrittrice la quale, sia per la sensibilità che per il linguaggio ricco di immagini, non è affatto un’autrice ‘leggera’. Racconti di vita vissuta ispirati a fatti di cronaca o, in alcuni casi, ai precedenti romanzi dell’autrice comasca, sono qui intercalati da immagini evocative e da aforismi tratti da classici della letteratura, come Pascoli e Zola. I temi sono importanti, dal concepimento all’amicizia, ma anche la violenza ed il carcere. Nel racconto più intenso dal punto di vista narrativo, “Il volo”, - sebbene il più bello sia forse “Il pallone” - non manca un tratto magico quando si propone uno scambio fra sogno e realtà.
Miriam Ballerini appartiene al gruppo di quei pochi scrittori “veri”, che hanno la magia di possedere uno stile immediato e pulito per rendere reali e coinvolgenti storie e personaggi. Il suo narrare, in prosa e in versi, spazia dal disagio più disperato e triste, fino ad elevarsi letteralmente al cielo e agli angeli, riuscendo a infondere in tutte le sue creature un’anima ricca, nobile, convincente, che le fa amare e rispettare. Proprio in questa parola “rispetto” si può trovare una chiave di lettura di “Bassa Marea”: rispetto per i racconti e per i personaggi che li vivono, rispetto per i problemi e le scelte di ogni uomo e di ogni donna. Soprattutto, massimo rispetto per il lettore, che mai viene tradito o deluso. Io ho trovato in ogni pagina di “Bassa Mare”, in ogni racconto e in ogni poesia, il piacere di un testo che, come pochi altri, mi è stato un piacevole compagno, mi ha commosso e divertito di quel divertimento, composto e intimo, che solo i bravi scrittori e i grandi libri sanno offrire.
BASSA MAREA di Miriam Ballerini Critica scritta da Paolo Gadaleta Poeta-Scrittore- Critico letterario. Quando il mare si ritira, per mostrare sulla rena le nudità del suo profondo, possiamo scorgere oggetti palesi ai nostri occhi o misteriosi alla nostra mente che, subito incuriosita, incomincia a fantasticare, chiedendo soccorso a quelle zone della memoria o dell’immaginazione che, a volte, ci vengono sorprendentemente in aiuto. E’ quanto accade a Miriam Ballerini – artista sensibile e attenta esaminatrice – nel suo bellissimo libro “Bassa marea”, ascondente poesie dal tocco leggero e dalle pennellate robuste e racconti brevi, ma incisivi che, lasciando il segno, si sente il bisogno di leggere e di rileggere. Alcuni di essi si ispirano a fatti di cronaca, a quei “fattacci” rivelanti realtà e mondi inimmaginabili che superano di gran lunga la fantasia. Con tali scorci l’Autrice, dimostrando maturità, introspezione e buona capacità di sintesi, scava nel profondo della psiche umana, delineandone i contrasti di colore e le diverse sfumature. Nei racconti trova posto l’universo dei vinti – coi suoi bambini nati o mai nati, le sue ragazze deluse, violentate o in attesa di figli indesiderati, le coppie difficili o separate e infine i barboni – ma anche l’esercito dei vincitori, coi suoi messaggi di luce, di verità e di speranza. Con siffatte descrizioni, la Scrittrice desidera “fotografare” le poliedriche realtà della vita che – sotto il sole o la pioggia – canta gioie o grida dolori. In tanta quotidiana follia amabilmente descritta, Miriam Ballerini esplora i possibili mondi interiori, quelli più intimi e segreti, incastonandone i vari pezzi di un puzzle universale le cui foglie-radici si perdono nell’azzurro del cielo. Passato e presente, presente e futuro così si cercano e si rincorrono, per meglio decifrare i minuscoli tasselli dell’esperienza umana che vuole far udire al mondo il proprio messaggio. Paolo Gadaleta
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