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Recensioni La battaglia di Cable Street. La disfatta delle camicie nere inglesi e la nascita dell'antifascimo militante europeo

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Subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale, insieme alla pacificazione imposta dall'ordine capitalista e alle mancate epurazioni di fascisti e nazisti dai ruoli-chiave che occupavano prima della guerra (e che continuarono a occupare dopo), iniziò a farsi strada una comoda interpretazione revisionista della storia contemporanea. Secondo questa vulgata, infatti, l'età dei fascismi poteva essere archiviata come se si stesse parlando di una malattia, un virus che, per ragioni oscure, aveva colpito nazioni come l'Italia e la Germania, a causa di una presunta assenza di anticorpi democratici in simili paesi. Le cose, in realtà, andarono in maniera diversa. E che il fascismo non fu - e non è - altro che una risposta con la quale il capitalismo affronta le ristrutturazioni imposte dalle crisi a cui è periodicamente soggetto, è dimostrato da un contesto come quello britannico e dalla spettacolare affermazione che, anche in terra d'Albione, ebbe una formazione come la British Union of Fascists di sir Oswald Mosley, seriamente intenzionata a imporre a Londra lo stesso regime razzista, totalitario e corporativo già in vigore a Roma e a Berlino. Sostenute da importanti organi di informazione, coperte dall'ambiente conservatore e finanziate da ricchi industriali oltre che dallo stesso partito di Mussolini, le camice nere di Mosley imperversarono nell'Inghilterra degli anni trenta senza trovare in alcun ambito istituzionale o legale un vero argine contro le loro azioni. La sorte dei fascisti britannici, al contrario, venne sconvolta dal basso e, in modo particolare, grazie a una decisiva azione di piazza. Correva il 4 ottobre del 1936, infatti, quando una corale azione di popolo attaccò le camice nere di Mosley nel corso di una manifestazione organizzata a Cable Street, sbaragliando i fascisti insieme alle forze dell'ordine accorse in loro difesa. Quella giornata, le cui vicende sono ricostruite da Silvio Antonini in questo libro, fu determinante perché, dimostrando come soltanto fuori dalle istituzioni è possibile combattere e vincere i movimenti di estrema destra, segna idealmente la nascita dell'antifascismo militante europeo.)
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