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scheda di Fasolo, A., L'Indice 1994, n. 9
Il libretto dell'enciclopedia d'orientamento affronta un tema un poco esoterico, ma assai importante, quello dei rapporti fra teoria e ricerca sperimentale, fra dato contingente e generalizzazione. La biologia teorica sta tutta fra due definizioni, quella di Conrad Waddington, che nel 1969 voleva tentare "di scoprire e formulare concetti generali e relazioni caratteristiche del vivente che lo distinguano dai sistemi inorganici; e con in più un'attenzione per tutto quello che ciò potrebbe significare per la filosofia generale", e quella recente di Ren‚ Thom: "La ricerca teorica, al contrario, ha la sua sorgente in esigenze astratte: l'esigenza di unificazione di differenti teorie difficilmente conciliabili fra di loro, l'esigenza di intelligibilità, il bisogno di trovare esperimenti rivelatori, pure e semplici intuizioni oniriche o ludiche...". La biologia teorica ha alcuni temi prediletti: l'origine della vita, la cognizione, la modellistica, la vita artificiale, la dimensione ecologica, l'evoluzione. In particolare il libro si occupa di problemi evolutivi, offrendo risposte diverse (e di qualità piuttosto eterogenea), ma che riescono a interessare e a suscitare problemi: biologia teorica o teoria in biologia, quale è il rapporto fra modelli e realtà empirica, gli scienziati hanno bisogno di una filosofia? Il piacevole saggio introduttivo di Silvano Scannerini (che ha curato il libro) introduce i problemi centrali della biologia teorica e le sue dimensioni storiche, con un tono rapido e un linguaggio vivace, interrogandosi se la biologia teorica sia "un guazzabuglio o un mazzo di chiavi" e guidandoci alla ricerca dei vagabondi del labirinto teorico. In questo labirinto troviamo, fra gli altri, la celebre fautrice della teoria simbiotica, Lynn Margulis (si veda il suo intervento su "Gaia e la colonizzazione di Marte", "L'Indice", maggio 1994, pp. 44-46), che ci ricorda che "le parole sono grida di guerra" e chiede un nuovo spazio per la biologia del mutualismo. E incontriamo un compatto intervento del biofisico Renzo Morchio, che discute sulla possibilità che esistano in biologia teorie generali; situando la teoria dell'evoluzione fra epistemologia e termodinamica. I singoli capitoli sono arricchiti da un'utile scheda sui "luoghi" e sui protagonisti degli studi commentati. La lettura di un libro siffatto è certamente importante per uscire dal diluvio di dati empirici presentati acriticamente (e spesso presuntuosamente) e ci convince dell'importanza della biologia teorica, collocandola prima (o dopo?) l'affermazione ampiamente condivisibile di Niels Bobr secondo cui "It is the task of science to reduce deep truths to trivialities".
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