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L'apparire del mondo. Dialogo con Emanuele Severino sulla struttura originaria del sapere - Leonardo Messinese - copertina
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L'apparire del mondo. Dialogo con Emanuele Severino sulla struttura originaria del sapere - Leonardo Messinese - copertina
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Descrizione


Un "dialogo" di altissimo livello con i miei scritti che sfocia in una proposta teorica di rilevante interesse. Emanuele Severino

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Dettagli

2008
1 giugno 2008
398 p.
9788884837202

Valutazioni e recensioni

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Andrea
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Ottimo libro che, nella prima parte, spiega in maniera dettagliata ed esaustiva i tratti fondamentali de "La Struttura Originaria" di Severino, scritta nel 1958. Messinese vorrebbe valorizzare la proposta teoretica del "primo" Severino, in quanto vicina alla conciliazione tra il divenire non nichilisticamente inteso e il concetto di creazione: tuttavia, a mio avviso, l'autore tenta di conciliare l'inconciliabile. Se il mondo è creazione di un Dio che sceglie "liberamente" di creare l'ente, ci ritroviamo di fronte all'obiezione severiniana: se Dio "decide" di creare il mondo, allora questo mondo sarebbe anche potuto rimanere nel non-essere, ovvero Dio, in quanto libero, avrebbe potuto decidere di non creare (stessa cosa se pensiamo alla decisione di ciò che potrebbe o non potrebbe apparire, visto che anche l'apparire è un essente che, in questo caso, sarebbe potuto non-essere). Nemmeno Messinese sfugge alla caduta aporetica nell'indifferenza insita tra essere e non essere per quanto riguarda il concetto di creazione. Altro è sollevare dubbi sul "perchè" della contraddizione C (dubbi contraddittori, perchè se tutto è eterno e necessario, non ha senso chiedersi perchè questo e non altro, come se questo sarebbe potuto non apparire in luogo di altro), altro è recuperare il concetto di creazione, se esso implica la libertà di far essere o non-essere un ente (anche se fosse "solo" un apparire empirico). Il libro merita, però, un voto alto: da premiare è lo sforzo dell'autore di esplicare in maniera chiara i passaggi più ardui della Struttura Originaria. Altri fantomatici critici di Severino non hanno capito nemmeno 1/10 (ed anzi, molti non hanno neppure letto questa opera fondamentale) di ciò che Messinese ha brillantemente (e, fino ad un certo punto, onestamente) esplicato.

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Niccolò
Recensioni: 4/5

Libro prezioso. Messinese dialoga con i maggiori scritti di Severino ad un livello altissimo. La prima parte è dedicata all'esposizione de "La struttura originaria" (opera fondamentale di Severino) . Mi sembra che Messinese esponga in modo molto chiaro e preciso, nonostante l'oggettiva difficoltà del testo, i contenuti di quest'opera, mettendone anche in risalto gli aspetti "problematici"; ovvero quegli aspetti che per il "secondo Severino" risulteranno essere ancora nichilistici. "Primo Severino" e "secondo Severino" sono espressioni introdotte da Messinese per distinguere il Severino "prima" e "dopo" la pubblicazione di "Ritornare a Parmenide"(1964) . Questa distinzione è il tema della seconda parte del libro; a cui si aggiunge un attento confronto con Gustavo Bontadini. Nella terza parte Messinese cerca di dare un proprio contributo alla "fondazione dell'originario"(fallendo a mio avviso).è in questa parte che si trovano i maggiori "problemi". Messinese cerca di "fondere" la trascendenza del Dio CREATORE di Bontadini con la negazione del divenire (nichilisticamente inteso) "di" Severino. Ossia cerca di riabilitare i §§ 30 e 33 del XIII° capitolo de "La struttura originaria" volendo insieme mantenere le posizioni di Severino del "Poscritto a Ritornare a Parmenide" (1965).Impresa ardua. Dio creatore - l'essere è il non essere non è - il divenire non è divenire dell'essere - gli enti non sono eterni. Messinese vuole tenere unite tutte queste posizioni. Siamo alle prese non con problemi, ma con I problemi. Si consiglia di avere una buona conoscenza della filosofia di Severino: "La struttura originaria" ed "Essenza del nichilismo" almeno. Buona lettura.

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