Cara Mathilda. Lettere a un'amica

A ME LE PERSONE (LA GENTE E'OFFENSIVO...)CHE LEGGENDO LA TAMARO CREDONO DI AVERE TROVATO ALBA DE CESPEDES O EMIL BRONTE,FANNO SORRIDERE.COSA AVREBBERO VOLUTO LEGGERE,IL CIRCOLO PICKWICK O PICCOLO MONDO ANTICO? SONO PROFONDAMENTE AFFEZIONATO A QUESTA SCRITTRICE,CHE DA BUONA MISTICA INFONDE PILLOLE DI SAGGEZZA COSMICA CONTORNATE DI ANELITI EVANGELICI,DA BUONA OSSERVATRICE DEL COSTUME METROPOLITANO DEGRADATO ALL'INVEROSIMILE ADDITA ALLA RIFLESSIONE DELLE PERSONE INTELLIGENTI(POCHE) I MALI DEL SECOLO,CON ANNI DI ANTICIPO,CONTRO LA MIOPIA FALLACE DEI BENPENSANTI IPOCRITI BORGHESI CHE HANNO COSTRUITO UN SISTEMA DEVIATO A MISURA DI ESSERI PERVERSI,OVE NON E' PREVISTO IL RISPETTO DELL'AMBIENTE ,NE' IL DIRITTO SACROSANTO DEL SINGOLO DI AUTOREALIZZARSI LIBERAMENTE.PER ME I SUOI SCRITTI ,SE LEI STESSA CREDESSE UN PO' DI PIU' NELLE SUE CAPACITA', SAREBBERO DEI PICCOLI CAPOLAVORI ,GEMME DI RIFLESSIONE ACUTA INCASTONATE NEL DIAMANTE DI UNA COMUNICAZIONE LINGUISTICA EFFICACE ED ESAUSTIVA,MEGLIO DI QUELLI DI ALBERONI,A MIO MODESTO PARERE.SUSANNA,TI AMO.

Onesta,la Tamaro, ma onestamente noiosa. Tanti luoghi comuni, e personaggi così stolidi che vien da chiedersi dove l'autrice li abbia mai incontrati, esseri così (la famigliola che passeggia in montagna e non toglie gli abiti da sci anche se è aprile e fa un gran caldo... da dove esce?!). Quello che spiace è leggere una continua accusa alla mancanza di gioia del mondo moderno da parte di chi scrive 190 pagine infarcite di riflessioni che più amare non si può. Salvo i due capitolii in cui l'autrice parla della sua casa "nè status né symbol" e della fatica dei suoi trent'anni. Sono le pagine che portano il mio voto a due.

Povero Francesco.