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Dal titolo del libro ci si aspetta di trovare una lettura che narra di accordi segreti tra le due potenze mondiali di allora( più l'Inghilterra che l'Italia), ci si aspetta di trovare segreti nascosti dentro borse e cartelle. Tutto ciò è vero, ma il problema principale che alla fine di quasi ogni capitolo non si arriva ad una conclusione. Libro consigliato a chi magari vuole avere un'infarinata molto a grandi linee sul carteggio Mussolini-Churchill. La storia però non si è fatta con i "se" e con i "ma"
Tanta carne al fuoco per poi ottenere solo un gran fumo. Tutto il libro si riduce a dei "forse" "può essere" "è plausibile pensare" "si può ritenere" ecc. Fatti pochi e niente che non fosse già ampiamente risaputo. Il racconto più importante (quello di Tabassi) si riduce a corrispondenze che si fermano prima dell'inizio della guerra, pertanto di scarso o punto rilievo storico. Del resto, la tesi per cui l'Italia sarebbe entrata in guerra su richiesta inglese per mitigare le pesanti condizioni di armistizio imposte dalla Germania (all'epoca temuta presumibile vincitrice) fa lievemente sorridere. Fra un Mussolini che tenta l'azzardo della partecipazione a una guerra che ritiene già vinta dai tedeschi per non perdere il treno della vittoria e un Mussolini che tresca con il nemico contro il proprio alleato fin dal patto d'acciaio, la scelta è veramente deprimente. In realtà niente di tutto ciò è accaduto: la documentazione del presunto carteggio (le famose borse del Duce con le papelette diplomatiche) le hanno viste in tanti e in tanti ne hanno riportato testimonianza, tuttavia nessuno le ha nè fotografate, nè ricopiate, nè (e questo ha del fenomenale!) almeno lette, a parte una o due persone fra le diecine che ne sono entrate in contatto stando ai racconti. Nel 1945 in Nord Italia anche i partigiani avranno avuto una macchina fotografica o avranno conosciuto un fotografo e si può ben pensare che qualcuno abbia pure conosciuto la lingua inglese. Invece no! Nessuno spiega, fra l'altro, come fece Mussolini, che venne arrestato nel cortile della residenza reale nel Luglio del 1943 e che aveva con sè solo abito civile e cappello abbia potuto recuperare tali manoscritti senza alcun problema dopo la liberazione da Campo Imperatore ad opera dei tedeschi. E come sia possibile che in quel periodo non siano passati nelle mani di Badoglio che avrebbe ben saputo come farli fruttare. Per dirla con il grande Indro Montanelli: "Chi ritiene che esista un simile carteggio non conosce gli inglesi e soprattutto non conosce Churchill".
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