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Casa di bambola - Henrik Ibsen - copertina
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Casa di bambola

Dettagli

3
2002
Tascabile
192 p.
9788804506249

Valutazioni e recensioni

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Silvana K.
Recensioni: 5/5

Assolutamente da leggere!

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Enrico Mignosi
Recensioni: 4/5

Storia di una donna alla ricerca prima di tutto di se stessa. Oltre gli schemi precostituiti della società del suo tempo - gli stessi che le assegnano il ruolo di moglie e madre, senza i quali una donna sarebbe irrimediabilmente perduta- Nora è una donna-bambola che si accorge di essere prima di tutto un essere umano. Il dramma che Ibsen voleva mostrare ai suoi contemporanei - non dimentichiamo la data della prima messinscena, il 1879- e ai posteri è soprattutto il dramma eterno della ricerca della verità, che non può non realizzarsi se non dopo un'affermazione di libertà di fronte alla società (borghese e opprimente, in questo caso); è il dramma del dolore che una tale ricerca comporta nei confronti di noi stessi e degli altri. Più che un testo antesignano del femminismo "Casa di bambola" mi è sembrato innanzitutto profondamente individualista.

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Mami53
Recensioni: 5/5

Un giorno un'amica inglese, vedendomi leggere Shakespeare, mi rimproverò dicendomi che le opere di teatro non vanno mai lette ma solo viste, appunto, a teatro. Tuttavia ho trovato veramente molta soddisfazione nel leggere Casa di bambola, apparentemente frivolo ma per niente scontato o banale. Pensiamo di conoscere le persone che ci stanno accanto, e non ci rendiamo conto che vediamo solo l'immagine che noi stessi abbiamo costruito in base alle nostre esigenze. Qui la protagonista finalmente apre gli occhi e rompe gli schemi, e nessuno appare più ciò che sembrava un minuto prima. I buoni si rivelano improvvisamente meschini e i cattivi si ravvedono. Ottima rappresentazione di ciò che può agitarsi e mescolarsi nell'animo umano.

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La recensione di IBS

E' la prima volta che mi avvicino a Ibsen ed al suo teatro, è stata una felice scelta. La vicenda è ambientata in una casa, in una stanza abbastanza ampia messa con gusto, ma senza lusso. I dialoghi sono frenetici, un botta e risposta (il ring di Ibsen) che incolla il lettore alle pagine. Apparentemente il contenuto dell'opera non contiene spunti particolarmente originali, ma ad un'analisi più accurata, gli spunti di riflessione esistono e non sono pochi (ciò è dimostrato anche dagli innumerevoli studi letterari compiuti al riguardo). La protagonista femminile, Nora, è una donna- bambina (una bambola nelle mani prima del padre poi del marito) che si accorge tutt'ad un tratto che bambola non vuole più essere. Ella vuole emanciparsi, vuole cominciare a pensare con la sua testa, vuole capire se è innamorata o no, vuole tornare ad essere padrona della sua vita. Finirà col lasciare il marito e tre figli (!). Il punto è che Nora è stata felice come un uccellino per vari anni nella casa del marito, poi il suo femminismo improvvisamente esplode a causa di una manifestazione di egoismo e vigliaccheria del marito; quest'ultimo ha compiuto un atto sì grave, ma non al punto da mandare all'aria un matrimonio in pochi minuti. Il libro termina lasciando quindi un dubbio: Nora si è svegliata seriamente dal suo torpore di donna- bambola o forse proprio perché non può più continuare ad essere la donna- bambola di un uomo così vigliacco e egoista preferisce uscire da quel tipo di vita per diventare donna- bambola di qualcun altro, più coscienzioso, più forte, più moralmente rispettabile, più marito padrone?

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Conosci l'autore

Henrik Ibsen

1828, Skien

Poeta e drammaturgo norvegese. Figlio di un commerciante benestante, si trovò di colpo coinvolto nel fallimento paterno e a sedici anni lasciò gli studi per lavorare in una farmacia di Grimstad. A vent'anni aveva già scritto il suo primo dramma, "Catilina" (1848). Nel 1851 divenne direttore del teatro nazionale di Bergen e acquistò una preziosa familiarità col palcoscenico, come dimostrano i drammi "Donna Ingrid di Olstraat" (1855), "Una festa a Solhang" (1856) e "I condottieri a Helgeland" (1858).Il romanticismo iniziale di Ibsen cedette lentamente il posto a una sempre maggiore precisione psicologica e storica. Cominciava a caratterizzarsi il personaggio "ibseniano" che si dibatte nella rete delle proprie contraddizionio poiché i peggiori nemici...

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