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Anno edizione: 1995
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Chocolates for Breakfast - 1956. Molto, molto difficile dare una giudizio o un parere su questo libro. Della scrittrice a parte che si e' suicidata nel 1964 non so altro, e' poco nora e diccile saperne qualcosa. Ci sono die lati buoni e dei lati negativi, concordo sulla descrizione come sotto citato della perdita della verginità, davvero bella, affatto poetica, lirica e lievemente paradossale cosi' come viene vissuta. Il libro delude anche per un marketing errato: la spensieratezza del titolo e dell'immagine di copertina con tutte quelle ragazze sorridenti, crea l'attesa confermata dal restro di copertina di un libro dissacrante ma divertente sulla vita femminile della generazione del dopoguerra. Bene, il succo del libro non e' nulla di tutto questo. E' un libro cupo, triste, difficile capire bene i sentimenti della "generazione perduta" detia ai coktails e in conflitto con il mito americano in cui sono stati allevati. Leggi, capisci, ma fatichi a comprendere esattamente quali sia questo dramma adolescenziale, tranne la fuga dalla realta' che tutti, da che mondo e mondo proviamo. Riuscendo difficile immedesimarsi nella protagonaista il libro resta poco coinvolgente e permeato di una decadentismo un po' puerile, c'e' da domandarsi se lo sia volutamente perche' proprio questo era l'atteggiamento giovanile americano dell'epoca. Altra cosa che non finisce sono alcune prese di coscienza, analisi e espressioni di pensiero della protagonista, sprazzi di una maturità che francamente sembra poco credibile a 16-17 anni qualsiasi sia l'epoca in cui si vive. Forse l'intento del libro stesso e' presentare la frattura fra l'infanzia e questa maturita' raggiunta per forza di cose, ma, sinceramente, faccio davvero fatica a trovarla credibile, sembrano piu' le riflessioni e reazioni dell'autrice messe in bocca ad una ragazzina. Un libro che temo dimentichero' presto.
Adorabile, catastrofico e minimalista. Al suo interno, la migliore descrizione di sempre (non volgare) della perdita della verginità.
Proprio non ci siamo... Scritto male e poco filo logico.
Recensioni
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