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Anno edizione: 2021
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Due lupi valorosi, una guerriera solitaria, un re maledetto, un popolo spezzato e una dea vittoriosa. Il gran finale della trilogia che riscrive l'origine di Roma.
Lazio, Terre dei Trenta. VIII secolo a. C. Un popolo sperduto vaga senza meta per le Terre dei Trenta. Tutto ciò che possedeva è arso tra le fiamme che hanno divorato il bosco sacro alla Dea Rumia. Spezzati e annientati nello spirito, i Ruminales hanno un'unica scelta davanti a loro: vivere o morire. Wiros è riuscito a condurre con sé un drappello di disperati. Sono stanchi e affamati, e ancora non sanno cosa fare di quella vita. Tornare a nascondersi nei boschi o lottare per il futuro? Yemos, invece, separato dal resto del branco, è trascinato in catene a Velia assieme alla Lupa. Lo attende la morte per mano di un terribile e acerrimo nemico, Spurius, signore della città. Mentre il destino dei lupi sta per compiersi, Amulius, re di Alba Longa e della Lega Albana, sembra aver già vinto i suoi nemici. Il Fato, però, è un minaccioso rivale. Gli Dei non rispondono più alle preghiere del re e Gala, la regina, è affetta da un male che le dà incubi e visioni. La guerra è alle porte, e sarà un conflitto epocale pronto a stravolgere le Terre dei Trenta. Accecata dall'odio nei confronti di Yemos, Ilia – la vestale rinnegata, la guerriera ribelle – è pronta a tutto pur di placare la furia che ha nel cuore. Anche a chiudere gli occhi davanti alla verità. Gli eserciti sono schierati, le donne e gli uomini in campo. Gli Dei stanno per scendere in battaglia. Da questo scontro, nel fuoco e nel sangue, sorgerà una città destinata a regnare sul mondo. La città promessa. La città eterna. "La città dei lupi".
Con La città dei lupi si conclude la grande trilogia storica che riscrive le origini di Roma, raccontando il mito della sua fondazione come non era mai stato fatto prima, unendo l'accuratezza della ricostruzione, lo stile contemporaneo della scrittura e l'epos della leggenda.
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Terzo e ultimo capitolo della saga Romulus. La saga che riscrive le origini di Roma. La città dei lupi è il degno epilogo di una trilogia storica che infonde onore al popolo di Roma tra mito e leggenda. Un’evoluzione maestosa di un popolo, il popolo dei lupi, il popolo a cui tutti noi vorremmo e dovremmo appartenere. Patriarcato e Matriarcato si fondono nelle origini della città. In questo romanzo come in tutta la saga si respira e percepisce un’emozione ancestrale che cresce con l’avvicendarsi della storia. Il corso del mondo sta cambiando ma prima lunghe lotte e tante anime verranno sacrificate. Soltanto i giorni più bui e difficili potranno far scaturire e far mettere radici di una profonda fede nel cuore. Coraggio, rispetto e gloria sono i principi che fanno da filo conduttore in tutta la trama. Ci sarà invece chi nella sua vergogna dovrà soccombere al volere degli dei. Anche in questo capitolo Luca Azzolini è riuscito a ricreare un’ambientazione perfetta tre le crudeltà dei tempi ed il misticismo innato in quei popoli divisi, ognuno con il loro credo ma tutti con la loro uguale speranza. Il fuoco, il cielo e gli dei sono sempre protagonisti principali. La tempra ed il coraggio sono ancora al fianco dei migliori. Impossibile non essere coinvolti dal destino di Wiros ,Yemos e dei Ruminales. Ilia la donna guerriera, che sembra ormai una Dea pure lei, quale destino sarà ad attenderla? La sua anima era dannata. Silvia? La madre più madre di tutti, colei che seppur distante può donare la salvezza. L’Oracolo… la Bambina Bianca, indimenticabile. Tutti i protagonisti in realtà sono indimenticabili ma la vera regina è Roma, la regina delle Terre dei Trenta, che per nascere fa provare rabbia e gioia, nel bene e nel male. Un finale epico ed emozionante, quando tutto finisce, tutto si trasforma in un nuovo inizio ed i Trenta Re della Lega Albana cambieranno per sempre.
Si conclude con questo volume la trilogia dedicata alle origini di Roma "Romulus" e devo dire che questo libro è stato il migliore dei tre. Ci troviamo nell'VIII secolo con due lupi, una guerriera, un re maledetto e i Ruminales devono scegliere fra la vivere e morire: lottare per il loro futuro o tornare a nascondersi nei boschi? Le caratterizzazioni dei personaggi qui sono agli estremi, compiono atti imprevedibili per il proprio futuro e per il proprio sangue. Nell'ultimo capitolo della saga è concentrata tutta la storia che si chiude secondo il destino. Il ritmo è serrato, movimentato e ciò rende la narrazione coinvolgente. Il lettore si sente parte di questo grande popolo e l'autore descrive l'ambientazione in modo eccezionale per far sì che possa affiorare tutto nella nostra immaginazione. I dialoghi sono diretti e in questo modo è tutto molto frenetico, aumenta la voglia di continuare, di arrivare alla resa dei conti. E' la più bella conclusione di un viaggio meraviglioso nel tempo e nello spazio.
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