L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
IBS.it, l'altro eCommerce
Cliccando su “Conferma” dichiari che il contenuto da te inserito è conforme alle Condizioni Generali d’Uso del Sito ed alle Linee Guida sui Contenuti Vietati. Puoi rileggere e modificare e successivamente confermare il tuo contenuto. Tra poche ore lo troverai online (in caso contrario verifica la conformità del contenuto alle policy del Sito).
Grazie per la tua recensione!
Tra poche ore la vedrai online (in caso contrario verifica la conformità del testo alle nostre linee guida). Dopo la pubblicazione per te +4 punti
Tutti i formati ed edizioni
Promo attive (0)
L’analisi dello stato in cui versa la città globale ci mostra che è in atto una chiara involuzione rispetto al passato in relazione ai processi d’integrazione. Oggi si fa strada l’immagine delle divided cities, in cui la polarizzazione tra quartieri ricchi e quartieri poveri è sempre più marcata. Il trionfo nel capitalismo, che fa il paio con lo smembramento del Welfare State, non è un processo irreversibile, ma è determinato da un disegno politico che vuole quella polarizzazione e chi lo pratica è consapevole del conflitto innescato. L’ingiustizia della disuguaglianza è stata legittimata all’interno della città e perpetrata attraverso forme di segregazione e autosegregazione, per cui la città non è più il luogo dell’integrazione, ma della divisione. Lo stato di salute della città, dunque, ci dice molto della condizione in cui si trovano la democrazia e la cittadinanza. La prima assume un tratto sempre più simile a quella greca, laddove solo pochi autoctoni potevano esercitare il potere politico, mentre la maggior parte degli uomini erano ridotti alla condizione di schiavi o di meteci, stranieri senza diritti politici. La seconda viene sempre più ridimensionata in favore della componente nazionale, che riesce a catturare la popolazione, perché gli conferisce una identità. Chi patisce di più di questa situazione è proprio la città, esautorata del suo potere politico, culturale ed economico e ridotta solo alla gestione della sicurezza e dei rifiuti. L’autore crede ancora nel ruolo della città, intesa come luogo di incontro delle diversità, luoghi multiculturali per eccellenza, ma spinge per una ripresa dell’attività politica, come traino i problemi urbanistici e sociali.
Recensioni
L'articolo è stato aggiunto al carrello
L’articolo è stato aggiunto alla lista dei desideri
Siamo spiacenti si è verificato un errore imprevisto, la preghiamo di riprovare.
Verrai avvisato via email sulle novità di Nome Autore