Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791): Concerto in sol maggiore per pianoforte e orchestra K.453; Concerto in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra K.456; Divertimento in si bemolle maggiore K.137.
Dopo aver dimostrato il loro «innato amore e una profonda congenialità con lo stile delle opere di Haydn in esecuzioni caratterizzate da una prevedibile vivacità e da un meraviglioso tono introspettivo» (Gramophone, a proposito di CHAN10808), Jean-Efflam Bavouzet e Gábor Takács-Nagy, quest’ultimo direttore della Manchester Camerata, vanno alla scoperta nel primo volume di questa nuova integrale dei concerti per pianoforte e orchestra di Mozart varata dall’etichetta inglese delle opere composte dal grande Salisburghese nel 1784, uno degli anni più prolifici della sua carriera. In particolare, il programma comprende due dei sei concerti scritti nel corso di quell’anno, ognuno dei quali si distacca nettamente dagli altri per essere stato concepito per un solista diverso e per presentare un Andante centrale al posto dell’allora molto più consueto Adagio. Inoltre, questa è l’unica edizione attualmente disponibile sul mercato discografico che – come ha sottolineato lo stesso Bavouzet nelle sue illuminanti note di copertina – «sebbene sia stata realizzata con strumenti inequivocabilmente moderni, si pone in netto contrasto con quelle versioni registrate non molti anni fa che fanno ricorso a orchestre di grandi dimensioni, comprendenti sedici violini e addirittura otto contrabbassi». Continua poi Bavouzet: «La nostra versione tiene anche in debito conto una serie di consuetudini esecutive in auge ai tempi di Mozart, come la prassi di utilizzare solo un quartetto di archi per accompagnare alcuni passaggi ben definiti, nei quali il pianoforte assume una posizione dominante. In un modo o nell’altro questa registrazione si pone l’obiettivo di fare coesistere la tradizione e la modernità».
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