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Alcuni aggettivi per definire questo romanzo "storico": greve. Inconcludente. Inutile. Innanzitutto mi colpisce il titolo, "la cortigiana", che dovrebbe riferirsi appunto ad una donna che, nel Rinascimento, oltre a vendere le proprie "grazie", era garanzia di cultura squisita: sapeva cantare, suonare, scrivere, intrattenere conversazioni alte appunto perché i suoi clienti erano di estrazione sociale elevata. Cortigiana proprio perché spesso il suo habitat era una corte. Dunque: qui ci troviamo invece di fronte ad una sgualdrina tout court, che pensa solo a farsi una buona una piazza e a vendersi bene, una, passatemi la parola, visto che viene riportata spesso nelle osservazioni del suo servitore, "puttana" Sta di fatto che le sue pratiche vengono riportate da lei stessa con un termini scurrili, degni di una caserma.Mai sentiti tanti riferimenti a volatili da parte di una raffinata signora del Cinquecento. Furba inoltre la Dunant ad inventarsi l'espediente del nano schietto e sboccato che racconta la vicenda (quale? Oltre al Sacco di Roma e alla fuga a Venezia per oltre 100 pagine non succede nulla) in prima persona, per aver mano libera di introdurre cadute di stile linguistico talmente basse che non starò qui a riportare. per quale fine? Evidentemente per rendere più pruriginoso il tutto. Insomma, l'effetto di fondo è quello di una storia che non arriva a niente, raccontata con linguaggio triviale, cochon. Alcune uscite sono talmente volgari che sembra di leggere una barzelletta sporca o di ascoltare le chiacchiere di un bar sport in cui ci si è già fatti una decina di giri di drink e già si parla delle abitudini sessuali della proprietaria. Signora del romanzo storico, la Dunant? Ma per favore. Prendetevi Colitto. Se invece optate per un erotico, mano libera ad Anais Nin. Per fortuna era a pochi euro al supermercato e all'ennesima riflessione oscena del nano Buccino sulla padrona, l'ho buttato nella carta (seguite il mio esempio: raccolta differenziata!)
la dunant è la signora del romanzo storico. Delle storie gustose, collocate in modo adeguato in un contesto storico perfetto. I personaggi sono ben delineati e i dialoghi credibili. Peccato che la "nascita di venere" non sia più pubblicato. Secondo me il suo romanzo migliore. La cortigiana non è da meno. Limabile in qualche punto ma godibilissimo, con un finale originale.
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