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Un libro interessantissimo che nasce da un'esperienza, quella della comunità "Antenna 112" segnata da grandi successi nella cura dei bambini autistici affidatigli e da proficue collaborazioni con le famiglie. Anche un libro che può destare l'ostilità di alcuni addetti ai lavori che ostinatamente ignorino il campo della neuroplasticità, che ha abolito i rigidi confini tra i fautori della sola causa biologica e quelli della sola causa psichica. Tali addetti ai lavori, abbarbicati ai loro pregiudizi già demoliti dai lavori che portarono ad un premio Nobel meno di 20 anni fa, sono smentiti dai fatti: tutti genitori e bambini o ex bambini felici dei progressi fatti con l"Antenna 112. Un libro scritto da uno psichiatra che non fa della teoria, parla della propria esperienza.
Un libro importante per questo: fa vedere con chiarezza come la psicoanalisi abbia costituito per decenni un ostacolo ad una comprensione reale, fondata su dati scientificamente accertati e su evidenze sperimentali, della sindrome autistica. Se c'è qualcosa di sicuro oggi nelle conoscenze sull'autismo è il fatto che la sua origine è neurobiologica, non relazionale, e che l'autismo non è una psicosi. Invece, nelle conclusioni del libro di Egge, che con una interessante forma di rimozione ignora tutto ciò che negli ultimi anni hanno fornito le tecniche delle neuroscienze, si legge (pag. 201): "'La cura del bambino autistico' affronta la più precoce e arcaica forma delle psicosi infantili: l'autismo". Autismo come psicosi, ancora e sempre! Siamo quindi ancora con Egge, nella sostanza, ad una sottile forma di colpevolizzazione della famiglia. Un libro perverso, da leggere proprio per questo.
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