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Al popolo del capitale, omogeneizzato nel consumo, nella dipendenza e nella competizione, non resta alcuna base d'appoggio propria né culturale né materiale. E' così consegnato a un'ipotenza che certo l'accesso ai consumi e allo spettacolo, alla carità e al volontariato non smentiscono, ma celebrano nelle forme consentite. Quanto ai Diritti Umani, che gli interventi «umanitari» dicono di volere garantire, la loro «universalizzazione» significa imporre a tutti l'idea di appartenere alla matrice occidentale (rinunciando alle proprie); mentre, nella realtà, solo a pochi vengono elargiti, di volta in volta, concreti, spesso minimi e sempre revocabili spazi di sopravvivenza e occasioni per accedere alle risorse e alle opportunità. Schiacciati tra un nuovo totalitarismo imperiale e il nuovo particolarismo etnico, dobbiamo ripensare categorie quali identità, razza, etnia, cittadinanza, cultura per opporre, a quella coppia di lemuri, una nozione non regressiva di particolarismo, una visione non imperialistica della sovranazionalità. Questo testo, firmato simbolicamente da una strega arsa sul rogo nel 1310 e da uno schiavo americano fuggitivo del XIX secolo, si pone il compito di ripensare categorie quali "identità", "razza", "etnia", "cittadinanza", "cultura" per opporre al nuovo totalitarismo imperiale e al nuovo particolarismo etnico una nozione non regressiva di particolarismo e una visione non imperialistica della sovranazionalità.
Margherita Porete, «beghina sapientissima», fu bruciata sul rogo insieme al suo libro Lo specchio delle anime semplici il 1 giugno 1310 a Prigi, dopo aver rifiutato di prestare giuramento davanti al tribunale dell'Inquisizione, per rispetto a «quell'anima libera che non risponde a nessuno se non vuole».
Jonathan W. Loguen figlio di una schiava nera e del suo proprietario bianco, riuscì a fuggire e fece della sua casa una delle principali stazioni della rete clandestina di sostegno ai fuggitivi. Nel 1850, in una memoriabile riunione a Syracuse, riferendosi al Fugitive Slave Act, dichiarò: «Non rispetto questa legge non la temo e non obbedirò. Essa mi dichiara illegale; e io la dichiaro illegale». Alla sua ex-padrona che gli intimava di riconsegnarsi schiavo, scrisse: «Non sai dunque che i diritti umani sono mutui e reciproci, e che se tu mi togli la libertà e la vita, perdi la tua libertà e la tua vita?».
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