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Democrazia e vertigine finanziaria. Le avventure del cittadino in una società proprietaria - Alessandro Casiccia - copertina
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Democrazia e vertigine finanziaria. Le avventure del cittadino in una società proprietaria - Alessandro Casiccia - copertina

Descrizione


La "società proprietaria", annunciata come un nuovo attraente scenario, è una polis al tempo stesso protomoderna e postmoderna, nella quale ciò che era pubblico diviene privato, ciò che era politico diviene economico, ciò che apparteneva alla produzione decolla nell'etere dell'immateriale. Nei movimenti del mercato azionario si riflettono processi non lineari e determinismi nascosti, ma anche strategie ben calcolate da pochi attori avvantaggiati sul piano dell'informazione e della posizione nel gioco. Gli scandali dei primi anni del Duemila hanno toccato solo la parte più visibile del nuovo capitalismo finanziario globale, che si muove senza luogo né peso, mentre ondate anomale di incertezza minacciano il lavoro e le pensioni, i salari e i piccoli risparmi. Il nuovo accento sulla privatizzazione e sulle opportunità individuali risulta promettente per minoranze privilegiate. La politica può ancora mantenere un ruolo solo cooperando con poteri finanziari che influenzano in penombra gli organismi mondiali e le agende dei governi. Dal controllo democratico possono restare fuori le decisioni davvero importanti per le sorti di tutti, dei lavoratori stabili e di quelli flessibili, dei pensionati e dei piccoli risparmiatori. Ma allora, di fronte a un mutamento di tale portata e profondità, che cosa si può ancora fare per restituire al cittadino una possibilità di partecipare e di agire? E l'interrogativo che si pone questo libro.
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Dettagli

2006
15 giugno 2006
150 p., Brossura
9788833917030

Voce della critica

L'autore unisce opportunamente nel titolo due universi tematici tra i più frequentati negli ultimi tempi, ma in forma separata, rispettivamente, dalla letteratura politologica e da quella economica. Opportunamente perché sarebbe bene, invece, che gli uni e gli altri studiosi dialogassero fra loro. Come suggerisce, indirettamente, il teorico politico John Dunn nel suo Il mito degli uguali (Università Bocconi, 2006), in un'analisi dinamica della democrazia non si può prescindere dall'esame delle sue concrete modalità di esercizio e del peso esercitato su di esse dai potentati economici. Ripercorrendo in quest'ottica, con uno sguardo al secolo della politica novecentesco e ai suoi tentativi di imbrigliare la "distruzione creatrice", la "vertigine finanziaria" degli anni più recenti, Casiccia fornisce una stimolante caratterizzazione dell'attuale democrazia. Per riprendere la formula usata da Bush jr quale sintesi del proprio programma di politica interna alle ultime elezioni, essa può definirsi come un'emergente "società proprietaria". Ovvero, una società che tende a esaltare i soli diritti proprietari, che si riducono poi, per la gran massa degli azionisti, a porzioni minime di rendita finanziaria gestite da spregiudicati specialisti. Che fare, si chiede l'autore nelle conclusioni? E rilancia con due possibili prospettive: un ritorno a meccanismi di governo pubblico o uno sviluppo di forme di democrazia associativa. Dove una società come l'attuale possa trarre le risorse per entrambe, ma soprattutto per la seconda di tali prospettive, resta la grande sfida sul tappeto.
  Ferdinando Fasce

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