Il denaro e le parole

Questo libro può essere molto utile per chi voglia approfondire le dinamiche economiche che stanno alla base di quella che è l'industria della parola (libri, giornali, riviste); l'argomento è senza dubbio interessante, e si vede che l'autore è una persona che questa industria la conosce; purtroppo, la scrittura è simile a un pamphlet dove molti argomenti interessanti vengono appena accennati, si passa dai problemi delle case editrici indipendenti a quelli dei giornali più rappresentativi (passando per il cinema) cercando di coprire tutto il discorso in poche parole, le conclusioni sono meritevoli di approfondimento ma enunciate a livello superficiale. Per il prezzo di vendita, un libro consigliato solo ai devoti della storia del libro.

A differenza di molti altri saggi sullo stato dell'editoria oggi, "Il denaro e le parole" ha il vantaggio di essere agile e comprensibile (cosa, purtroppo, non scontata oggi nella saggistica), e soprattutto, di avere poche idee, e nient'affatto confuse. Non siamo condannati ai best seller, ai giornali padronali, alle tv del Silvio (per citare Enrico Brizzi). Schiffrin sembra essere liberatorio: tutto dipende dalle nostre scelte (di noi autori, lettori, comunicatori). Chi salva una libreria indipendente, insomma, salva il mondo intero ... (nell'attesa che lo facciano anche i Governi).