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Uno di noi. La storia di Anders Breivik
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Uno di noi. La storia di Anders Breivik - Åsne Seierstad - copertina
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Uno di noi. La storia di Anders Breivik

Descrizione


«Come A sangue freddo di Capote, una ricostruzione così precisa che dovrebbe essere fatta studfare nelle scuole di giornalismo» - The New York Times

Il 22 luglio 2011, Anders Breivik uccide settantasette persone. Vestito da poliziotto, irrompe tra i giovani che partecipano al meeting annuale dei laburisti norvegesi sull'isola di Utoya, a circa trenta chilometri da Oslo. L'uomo è in divisa, e forse per questo all'inizio nessuno bada al fatto che tra le mani ha una mitraglietta. All'improvviso la impugna e apre il fuoco. Poi usa un fucile da caccia, un'arma automatica e una pistola, mentre attorno a lui i ragazzi cercano inutilmente una via d'uscita. Dopo l'attentato e durante il processo che ne è seguito tutto il mondo ha iniziato a porsi delle domande, come è potuto accadere? Perché è accaduto? E chi è Anders Breivik? Åsne Seierstad si è trovata in una posizione unica per interrogarsi sulla vicenda: corrispondente di guerra pluripremiata, si è occupata per anni di persone coinvolte in conflitti violenti. Qui, per la prima volta, si interroga su ciò che è avvenuto a casa sua, nel suo Paese, basandosi su un corpus enorme di deposizioni, interviste ad amici e familiari, registri comunali, testimonianze, generando una ricostruzione così precisa che per il New York Times "dovrebbe essere fatta studiare nelle scuole di giornalismo". Descrive un personaggio irripetibi1e e le sue turbe ma anche il contesto da cui proviene, la famiglia in cui è cresciuto, il sentiero scosceso che lo ha portato a macchiarsi di un delitto che non si può spiegare.
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Dettagli

2017
Tascabile
22 giugno 2017
614 p., Brossura
9788817094887
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Indice

Indice

Parte prima

Una nuova vita
Turbini di luce
Cambiamenti nel Paese
Il ragazzo di Siljkestra
Pipì sulle scale
Al-Anfal
I nostri figli
Sogni di gioventù
A Damasco
Richiesta di asilo
Un posto in lista
«Falsi diplomi di alta qualità!»
Scegliti un mondo
Tre compagni
Scritti
Il libro
Come faccio a fare la tua vita?
Non fate amicizia con nessuno finché non sarete là!
Patrioti e tiranni
Non un semplice costume
Il discorao del presidente
Veleno
Il diario del chimico
Tutto ciò che avremmo potuto sognare
Febbre d'estate
Ti voglio bene
Venerdì
Quando tuto è finito
Vostro figlio ha qualche segno particolare?
Ma mai ingenuità

Parte seconda
Narciso sul palco
Il monologo
Il cuore della questione
Il desiderio di vivere
Il seminario di psichiatria
Il verdetto

Parte terza
La montagna
Il paradiso dei tessitori
La condanna
Epilogo

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RC
Recensioni: 5/5
IMMERSIONE

Prendete un resoconto di cronaca nera. Pensate alla definizione di "page turner". Ecco.

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Manuel
Recensioni: 2/5
Poteva essere... ma non è stato

La Seiestad, giornalista di fama internazionale e dai trascorsi professionali degni di nota, compone un'opera molto bella e toccante in cui ripercorre la vita del protagonista, Anders Breivik, da bambino, poi adolescente, ragazzo ed infine uomo-criminale. Che compie un gesto folle, agghiacciante, senza criterio di logicità. Per chi volesse leggerlo, sappiate che ci sono momenti strazianti, con descrizioni vivide che fanno venire i brividi ed un profondo rammarico per le giovanissime vite spente. Oltre a Breivik infatti, l'autrice ripercorre anche altre vite di alcune delle vittime, dei loro contesti familiari e sociali, il che rende l'opera (oltre 600 pagine), un piccolo capolavoro per la capacità di render presenti le situazioni, per la semplicità di comprensione e per l'ordine ben gestito degli argomenti (società, cultura, cronaca e politica). Però...non fosse però che c'è sempre la spruzzatina di globalismo, di multiculturalità, di antinazionalismo che si percepisce diverse volte nel libro. Il che pone l'autrice (anzi, che la fa percepire) un gradino sopra gli altri, come del resto i sostenitori di quelle idee, Coloro che "tutto sanno e tutto hanno capito" e le cui idee ormai fanno breccia in tutto il decadente Occidente. Che Breivik sia un pazzo, non serve un equipe psichiatrica per certificarlo (infatti non l'hanno certificato), ma le idee che lo hanno portato a quella folle azione perché dovrebbero essere squalificate? Forse essere nazionalisti, antiglobalisti e anti immigrazionisti fa delle persone degli esseri inferiori o spregevoli? O inquadrababili come poco acculturati? Non si valutano le idee, tuttavia l'azione di un pazzo è usata a screditare un intero universo di pensiero e di differenti sensibilità. Se si stigmatizza l'attacco alla religione islamica quando accadono gli attentati di matrice religiosa, perché non si è fatto lo stesso in questo caso? Peccato Asne, perché il libro è veramente ben scritto.

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Alessandro
Recensioni: 5/5

Un libro che è un pugno nello stomaco!!! Con la sua scrittura l'autrice è bravissima a coinvolgere e in alcuni punti a sconvolgere il lettore. Concordo sul fatto che questo libro debba essere un caposaldo del giornalismo. Ottima anche la traduzione. Merita più di cinque stelle!!!!!!!!!

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Conosci l'autore

Åsne Seierstad

1970, Oslo

È una giornalista e scrittrice norvegese. Presso l'Università di Oslo ha studiato russo, spagnolo e storia della filosofia.Come giornalista ha lavorato come corrispondente dalla Russia e dalla Cina; ha lavorato per la televisione pubblica norvegese NRK come corrispondente dalla Serbia, raccontando la situazione in Kosovo.Il libraio di Kabul è il racconto della sua esperienza presso una famiglia di Kabul nell'Afghanistan post-talebano.È stata inviata dagli Stati Uniti dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, dall'Iraq e dalla Cecenia.Attualmente, vive e lavora a Oslo.I suoi reportage sono stati pubblicati in molti libri e ha ricevuto moltissimi riconoscimenti nazionali e internazionali, fra i quali il premio come miglior giornalista televisiva norvegese...

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