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Anno edizione: 2018
Anno edizione: 2002
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Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
Mi associo a una buona parte parte delle recensioni favorevoli di questo libro. Credo, però, che nella traduzione dal francese (lingua della quale Sally non è completamente padrona) l'opera abbia perso qualcosa.
Che meraviglia questo libro! Tutto è valorizzato, l'ambientazione l'epoca e i personaggi, con una disinvoltura senza pari nella difficile arte dell'umorismo
"Il diario intimo di Sally Nara" è molto interessante considerando sia stato scritto negli anni '60 ed è comunque un libro attualissimo. La protaginista, Sally, è una diciottenne che studia lingue, costretta a trovate un nuovo professore per via della partenza del precedente, per il quale però ha una cotta. Nella ricerca conoscerà un suo coetaneo con cui farà le sue prime esperienze, tenendo sempre nel cuore il suo ex-professore. Ma non si limita a questo, Queneau tocca altri temi quali la violenza e problemi nella sfera famigliari. Non è un libro scontato e va tenuto sempre presente che è stato scritto nel 1950.
Recensioni
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(scheda pubblicata per l'edizione del 1991)
scheda di Bianco, L., L'Indice 1991, n. 9
Tra i surrealisti meno dogmatici e intransigenti è sempre esistito un certo gusto per l'apocrifo e lo pseudonimo: da Marcel Duchamp (i famosi calembours firmati Rrose Sélavy) a Léo Malet, da Boris Vian (che si trasforma nello scrittore 'hard-boiled' afroamericano Vernon Sullivan) a Raymond Queneau, che tra il 1947 e il 1950 diventa l'ingenua e sboccata diciottenne irlandese Sally Mara. È sotto tale 'nom de plume' che appare il dittico composto da "Troppo buoni con le donne" (Einaudi, 1984) e da questo "Diario intimo"; sarà Queneau stesso a smascherarsi ripubblicando a suo nome nel 1962 i testi, non senza una gustosissima introduzione (qui non tradotta) firmata Sally Mara, nella quale "l'autrice cosiddetta immaginaria" deplora l'espropriazione letteraria compiuta dall"'autore sedicente reale" dei due romanzi. Dotata di irresistibili curve e di un seducente candore, Sally racconta qui del distacco dall'adolescenza e del suo faticoso ingresso nella letteratura: curiosa e spassosamente poliglotta, pare al contempo la sorella maggiore di Zazie e la nipotina di Molly Bloom. Se il testo è molto godibile, lascia perplessi la veste editoriale: soprattutto spiace l'assenza di un seppur minimo resoconto della complicata vicenda di pseudonimi e autocitazioni; il lettore italiano rischia di scambiare per opera minore quello che è invece un raffinato 'divertissement' perfettamente consono all'autore di "Esercizi di stile".
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