Mai come negli ultimi due anni ci è apparsa così chiaramente l’importanza fondamentale che la grande distribuzione ha assunto nelle nostre vite. Fondamentale non solo per la quantità e varietà di prodotti che vengono introdotti nel mercato, alla portata di tutte le tasche, ma anche per il ruolo sociale – se così si può dire – che essa gioca all’interno di una comunità. In questo settore, il Gruppo Conad è una delle realtà più grandi presenti sul nostro territorio nazionale e Ugo Baldi è l’uomo che guida il Conad Nord Ovest (una delle cinque cooperative che compongono il consorzio Conad). David Allegranti, dialogando con lui, ne fa emergere le caratteristiche professionali e umane. Pistoiese, Ugo Baldi entra in Conad giovanissimo, a soli 22 anni, per arrivare a diventarne la figura di riferimento. Un viaggio intenso e faticoso, in quegli anni in cui si respira un clima politico-sociale non semplice – gli anni sessanta e settanta del Novecento – con grandi sfide da affrontare e ostacoli da superare: il fervore sindacale, la spinta della Confesercenti e della Lega delle Cooperative alla nascita dell’azienda, la passione giovanile per il Partito comunista italiano che, con l’età adulta, si stempera in un approccio più conciliante verso il liberismo americano e il riformismo liberale europeo e italiano. La discussione si allarga fino al supermercato del futuro, un futuro in cui i negozi fisici dovranno sapersi innovare, sviluppare nuove modalità di vendita per far fronte alla concorrenza dell’e-commerce, impegnandosi, in particolare, su tre parole chiave: localismo, freschezza, convenienza. E poi, l’esperienza della pandemia, che ha insegnato che i veri cambiamenti partono da noi, dalla quotidianità. Tutto questo in un’Italia dalle grandi contraddizioni e dicotomie, con un apparato infrastrutturale non sempre all’altezza delle ambizioni di un uomo che punta al massimo. Accanto al professionista, al dirigente, c’è anche l’uomo legato alla propria città, Pistoia, il sognatore appassionato di cinema, di ciclismo e della maglia Viola. C’è il viaggiatore che parte con la curiosità e la voglia di lasciarsi stupire e con il desiderio di imparare. E, sempre, c’è l’intelligenza della persona che non ha perso il contatto con le proprie origini, consapevole dell’importanza della formazione per i giovani che entrano nel mercato del lavoro, della rilevanza del benessere psicologico nell’esercizio di una professione gratificante. Perché, alla base di tutto, c’è la mente libera e aperta di un uomo che ha saputo guardare lontano.
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