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Ho letto tutti i cinque libri e li ho trovati molto belli, una lettura piacevole e interessante per niente monotona.
Sono un grande appassionato di Storia e di romanzi storici, ma conosco la differenza che passa tra la prima e i secondi. Dopo la doverosa premessa, voglio evidenziare l'amarezza che ho provato nel leggere alcune baggianate inserite nel romanzo, dal termine "Padania" quale luogo fisico (inesistente fino al XX sec), oppure raccontando come a Crescenzago vi sia il Naviglio Martesana (scavato e concluso dagli Sforza). Cito gli errori più macroscopici, non oso immaginare che licenze si sia presa l'autrice su altre cose meno palesi. Il romanzo è scorrevole e piacevole talvolta, si fatica però ad immedesimarsi con i personaggi, sempre troppo neutri. Mancano spesso riferimenti temporali precisi rispetto agli avvenimenti.
comprato con molta aspettativa perché sono un appassionato del romanzo storico e vengo dai luoghi di origine dei visconti. Ma la mia opinione è negativa, non sono riuscito a finirlo nonostante tutta la mia buona volontà. I personaggi pur descritti fisicamente (?), non hanno una personalità, una peculiarità un carattere che li contraddistingue, sono tutti uguali e incolori. O per meglio dire i Visconti descritti come una sorta di famiglia del "mulino bianco", i Torriani.... dei "camorristi"; mentre la realtà è stata molto ma molto diversa. I dialoghi tra personaggi senza ritmo o tensione sembrano dialoghi da fotoromanzo o soap opera, alle volte il romanzo è persino irritante . La conoscenza storica c'è, anche se il periodo è quello di Ottone e Matteo I e si ferma lì. Descrizioni stancanti di fatti(banchetti per esempio)secondari e liquidazioni in due righe di fatti importanti. Nonostante tante descrizioni potrebbe essere di qualsiasi epoca non riesci a vivere il periodo storico di tensioni e disordine, di sopraffazione. Inconsistente, vuoto.
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