Il Dio dei viventi
di Grazia Deledda
Basilio Barcai non si è mai sposato, ma dalla sua amante Lia ha avuto un figlio – Salvatore - a cui lascia i suoi beni. Dopo la sua morte, il fratello Zebedeo gli sottrae dalla tasca il testamento e i beni passano al proprio figlio, Bellìa. Ma il gesto non è immune da disgrazie. I sensi di colpa di Zebedeo montano, mentre gestisce quelle ricchezze composte di terre e bestiame, soprattutto perché Bellìa comincia a essere un'innocente vittima. Zebedeo, nella sua Sardegna aspra, inizia a essere ossessionato dalle voci della stregoneria che, si dice, Lia eserciterebbe. Roso dal senso di colpa per il misfatto compiuto, incontra Lia e Salvatore, e si offre di sostenerli economicamente. Confesserà il suo crimine?)
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