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I diritti della democrazia - Anna Pintore - copertina
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I diritti della democrazia - Anna Pintore - copertina
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Descrizione


Difendere un modello procedurale di democrazia e valutare se e in quale misura la garanzia dei diritti fondamentali possa conciliarsi col principio democratico che sta alla radice dei nostri ordinamenti giuridici: è il duplice obiettivo di questo saggio che, nel raffigurare come naturale custode dei diritti il potere legislativo piuttosto che il giudiziario, propone una prospettiva politico-giuridica controcorrente nell'odierna cultura italiana e internazionale.
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Dettagli

5
2004
7 marzo 2003
152 p.
9788842069218

Voce della critica

Il grande teorico del diritto Hans Kelsen riteneva rischiosi nei documenti costituzionali i riferimenti a valori e principi vaghi. Il risultato infatti sarebbe stato, a suo avviso, una traslazione di potere dal parlamento all'organo di giustizia costituzionale. Oggi però la prospettiva di Kelsen non è quella prevalente: di solito le riflessioni sulla democrazia prendono le mosse dai "diritti fondamentali", che si considerano non sottoponibili alla regola della maggioranza. Su tali basi, però, è la tesi del presente volume, la democrazia perde se stessa, affidandosi al potere giudiziario, "contromaggioritario, occulto e politicamente irresponsabile". I diritti fondamentali non dovrebbero pertanto, secondo Anna Pintore, essere sottratti alla sovranità popolare. Quest'ultima può commettere errori, ma se il diritto di fare cose sbagliate viene concesso al singolo individuo, sostiene l'autrice, non si vede perché non lo si potrebbe estendere un po' alla maggioranza. D'altra parte, come ha osservato Robert Dahl, i paesi in cui manca un "sindacato di costituzionalità", quali l'Olanda e la Nuova Zelanda, non sono per questo meno democratici degli Stati Uniti. In conclusione Anna Pintore confida (forse eccessivamente, ma anche con una certa forza argomentativa) nella regola maggioritaria, considerandola l'unica alternativa democratica possibile allo strapotere giudiziario prodotto da una "democrazia limitata dai diritti". tuibili come attori centrali delle democrazie.ate alla rappresentanza, ma sono cresciute quelle procedurali

Giovanni Borgognone

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