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I discepoli di Emmaus di Bruno Chenu. Bruno, che devo dire del tuo Cristo di Emmaus se non che è Lui che mi guarda: Lui, così lungo, astato, dallo sguardo ancora assente; solo, lontano; lungo come un punto interrogativo; forse triste perché non Gli crediamo, perché è difficile credergli. Questo Cristo gotico, su sfondo nero, di tasselli neri, a scacchiera verticale; e un androne nero dove appena un'indefinibile fiammella aleggia; e un sole senza splendore, o una luna che non è luna. E' notte, uomini, ancora notte ! Resta con noi Signore, quando le ombre si mettono in via... E uno dei discepoli è stupito (ma chissà se credente), e l'altro è forse impaurito. E io, terzo personaggio fuori quadro, io spettatore, cui appunto Cristo guarda (tale è la forza del quadro, la forza del Suo sguardo), io come sono? Anch'io appena stupito o impaurito? Questo è solo uno dei possibili discorsi provocato e lasciato aperto dalla tua pittura. Questo è l' affresco che il libro di Bruno ci ispira nella sua lettura, la rievocazione di Emmaus.
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