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Non é il primo libro di Emanuele Trevi che leggo e devo dire che la sua scrittura raffinata e attenta é sempre un buon motivo per leggere un suo libro, ma non é mai l'unico, perché ciò che davvero colpisce sono soprattutto i pensieri e le riflessioni profonde ad ogni pagina, Al di là della storia e del significato di questo libro, Emanuele Trevi é fra gli scrittori e critici più in gamba e preparati e merita l’attenzione e il riconoscimento ricevuti. Io sinceramente non riuscivo ad immaginare il Premio Strega nella mani di nessun altro quest'anno.
" Cosoleto: un posto di gente dura, taciturna, incline a una rigorosa amarezza di vedute sulla vita e sulla morte." Io vivo a Cosoleto e la descrizione non risponde a verità: la gente non è dura ma cordiale e molto generosa, non è taciturna ma ama dialogare e conoscere, non è incline a nessuna rigorosa amarezza di vedute ma entusiasta e aperta verso il mondo. Forse la descrizione risponde ad un qualche archetipo che sprofonda le proprie radici in un lontano passato. Rocco Carbone abitava proprio nella casa di fronte alla mia, ormai si vedeva poco da queste parti ma ogni volta che rientrava era raggiante, entusiasta di questo piccolo borgo e della sua gente. Qui risiede ancora la sua vecchia madre molto ammalata e segnata dal triste destino di Rocco che riposa in una cappella del cimitero comunale, costruita con ampie vetrate e dipinta di bianco con una gigantografia in bianco e nero dove Rocco sorride. In cima, sul tetto della cappella, svetta un piccolo ulivo, simbolo della tenacia e della costante volontà di questa terra. Lì, adesso, trascorre le sue serene giornate Rocco.
La scrittura è un mezzo singolarmente buono per evocare i morti”, scrive Trevi. “Consiglio a chiunque abbia nostalgia di qualcuno di fare lo stesso: non pensarlo ma scriverne”. Il motivo è semplice. Quando scriviamo di un morto, il suo spettro si manifesta con una presenza ingombrante, quasi tangibile, e non in un debole miraggio, come può succedere invece in un sogno, o nel pensiero. In Due vite Trevi evoca così gli amici scrittori Rocco Carbone, scomparso in un lampo, sbattendo con il motorino contro una macchina parcheggiata in doppia fila, e Pia Pera, morta invece lentamente di SLA. E lo ha fatto benissimo, una scrittura meravigliosa, davvero, un piacere per gli occhi e per il cuore.
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