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Einaudi (Saggi 586); 1977; Noisbn ; brossura con sovracoperta ; 21,5 x 16 cm; pp. XX-268; Prima edizione. Volume riccamente illustrato con 112 fig b/n f.t. ; Presenta leggeri segni d'uso ai bordi (senza mancanze, piccole lacerazioni ai bordi della sovracoperta), interno senza scritte; Buono, (come da foto). ; Una straordinaria biblioteca, edifici, sculture, gioielli: un impero dimenticato torna alla luce in Siria dopo duemila anni. Quella di Ebla e del suo regno sepolto è una rinascita che s'iscrive tra le piú sensazionali che mai abbia sperato l'archeologia in tutti i tempi. Il prender corpo da zero di quello che fino a una decina di anni fa era soltanto un dato erratico in qualche documento mesopotamico, è l'autentico risultato dei ricercatori guidati da Paolo Matthiae; l'affiorare in un locale sotterraneo d'un archivio di 1500 tavolette cuneiformi ricorda la lontana mattinata in cui Schliemann s'imbatté nel Tesoro di Priamo, e oscura l'incedere di Howard Carter lungo la scala della tomba di Tutankhamon. La missione archeologica affidata dall'Università di Roma al professor Matthiae giunse per la prima volta sul tell del deserto siriano, qualche decina di chilometri a sud di Aleppo, nella primavera del '64. Gli scavi portarono ben presto alla luce un tempio, poi un primo palazzo reale. Nel '68 un busto mutilo rivelò lo sbiadito nome di Ebla, dando un nuovo orientamento alle ricerche. Affiorano ora i resti della città più antica e, lentamente, l'intera e grandiosa storia di quell'insediamento umano: un esteso regno, che aveva dominato le rotte in un punto nevralgico dei commerci tra est e ovest, sud e nord, fra il 2400 e il 1500 a. C.; uno Stato e un popolo di cui, grazie ai resti di edifici, di sculture, di gioielli, di attrezzi, veniamo a conoscere in modo soddisfacente i rapporti, le vicende e soprattutto, grazie alle tavolette parlanti in una lingua semitica, l'ideologia, la religiosità, persino l'istruzione e i miti (ci sono degli autentici...
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