(Parigi 1917 - Tolone 1998) scrittrice francese. Dopo un primo romanzo passato quasi inosservato, Cenere e oro (Cendres et or, 1956, nt), Il riposo del guerriero (Le repos du guerrier, 1958) ottenne un grande successo e insieme suscitò scandalo per l’audacia con cui osava affrontare il problema della sessualità. R. pubblicò poi Malthus (Les petits-enfants du siècle, 1961), che descrive con crudo realismo la devastazione causata dai mass-media e dal consumismo sul proletariato urbano; Le stanze di Sofia (Les stances à Sophie, 1963, nt), in cui l’autrice rievoca la sua esperienza matrimoniale; La presa di potere dei microcefali (Une rose pour Morrison, 1966), che si allontana dal realismo per saggiare un registro fantastico ma sempre al servizio delle tematiche impegnate dell’autrice; La porta di fondo (La porte du fond, 1988, nt) sul tema delicato degli abusi sessuali sui bambini. Tutta l’opera della R. propone un’analisi provocatoria e spietata, ma stilisticamente impassibile, del «silenzio» dei sentimenti, del degradante automatismo intellettuale di cui consiste il vivere contemporaneo. Singolare il suo saggio Prima i bambini (Les enfants d’abord, 1976), un’esortazione rivolta ai bambini perché si ribellino all’ambiente familiare, scolastico e sociale.